di Marinella Mondaini

Risultati quasi nulli della cosiddetta controffensiva di Kiev, ma gli Stati Uniti esigono che gli ucraini proseguano la loro guerra. Ad ogni costo. Fino all’ultimo ucraino. Come hanno dichiarato.

Perfino Draghi spinge sempre più forte sul pedale di questa isteria antirussa, spingendosi oltre l’umanamente immaginabile e il buon senso, portando questa macchina impazzita contro la Russia senza minimamente pensare alle conseguenze, già così disastrose e drammatiche anche per l’Italia.

Draghi invoca la totale sconfitta della Russia, altrimenti sarà l’Unione Europea a uscirne “demolita”, perché in sostanza Putin avrebbe fatto apposta questa guerra per abbattere l’Unione Europea.

Putin, che ha sempre avuto il massimo rispetto per la Ue, ha fornito gas a condizioni vantaggiose agli europei, garantendo prezzo basso e fornitura costante nel tempo, rispettando sempre i tempi e le condizioni di fornitura.

Putin non ha mai cercato di “demolire l’Europa”, non c’è un solo fatto che lo confermi, non ha mai cercato il confronto con la Ue, non ha mai cercato di distruggerla, né con le parole, né coi fatti, quindi si tratta di una menzogna colossale.

Eppure Draghi lo ha detto, ripetendo questo leit-motiv di sana pianta inventato dagli strateghi della guerra informatica contro la Russia, le sue parole son queste: “Europa e Stati Uniti devono garantire la sconfitta della Russia, non ci sono alternative, perché una vittoria della Russia demolirebbe l'Unione europea. La brutale invasione russa dell'Ucraina non era un atto di follia imprevedibile ma un passo premeditato di Vladimir Putin e un colpo intenzionale per l'Ue. I valori esistenziali dell'Unione europea sono la pace, la libertà e il rispetto della sovranità democratica”.

 

E allora c’è forse differenza tra queste dichiarazioni e quelle del segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale Aleksej Danilov, il quale ha detto che bisogna uccidere quel deputato del parlamento ucraino che parla in russo? Danilov è solo un esempio del “campionario”, assetato di sangue russo in Ucraina, se ne potrebbero addurre all’infinito.

Vorrei attrarre la vostra attenzione sul tono delle dichiarazioni di Draghi e Danilov, nelle loro parole c’è una totale assenza di umanità, di un briciolo di compassione per le perdite umane, sia dei soldati che dei civili. Al contrario io ci vedo aggressività, cattiveria e odio feroce anti russo, che per l’ucraino nazista di Kiev è oggi norma, purtroppo, ma che tutto ciò esca dalla bocca di un ex primo ministro italiano è davvero inaudito e inaccettabile. Rende bene la cifra di cosa rappresenta oggi l’Italia, a cosa si è ridotta l’Italia. Per colpa proprio di queste persone come lui.

Confrontate adesso le parole, il tono usato da Vladimir Putin, a cui durante l’incontro con Lukašhenko l’altro ieri, un giornalista ha rivolto a sorpresa una domanda sulla controffensiva ucraina e il presidente russo non si è sottratto come fa una certa signora in Italia che rifugge dalle domande e sembra allergica ai giornalisti.

Putin: “In primo luogo, si può affermare con assoluta certezza che questa offensiva è iniziata. Ciò è dimostrato dall'uso delle riserve strategiche dell'esercito ucraino. In nessuna delle aree di ostilità, le truppe ucraine non hanno raggiunto i compiti loro assegnati. Questa è una cosa assolutamente evidente. I combattimenti, come ho detto, sono intensi già da cinque giorni. Ad esempio, nei due giorni precedenti - sono stati molto intensi e il nemico non ha avuto successo in nessuno dei settori.

Tutto questo è possibile grazie al coraggio e all'eroismo dei nostri soldati, alla corretta organizzazione, al corretto comando e controllo delle truppe e all'elevata efficienza delle armi russe, in particolare delle armi moderne. Sì, non ne abbiamo ancora abbastanza di queste armi moderne, ma l'industria della difesa, il complesso militare-industriale del Paese si sta sviluppando rapidamente e - ne sono certo - tutti i compiti che la "difesa" dovrà affrontare, saranno risolti

C'è un intenso aumento della produzione di tipi moderni di armi. In questi giorni stiamo assistendo a significative perdite di truppe del regime ucraino. È noto che durante le operazioni offensive le perdite di circa tre a uno sono un classico. Ma in questo caso supera significativamente gli indicatori classici. Non voglio dare le cifre adesso, ma sono impressionanti.

Voglio sottolineare che questa tragedia sta accadendo a causa di quegli eventi accaduti negli anni precedenti, e la responsabilità di questa tragedia ricade interamente sull'attuale regime di Kiev, la cui fonte primaria di potere è il colpo di Stato, avvenuto in Ucraina nel 2014. Per quanto riguarda il fatto che l'offensiva si è impantanata, no. In ogni caso, si può affermare che tutti i tentativi di controffensiva fatti finora sono falliti. Ma il potenziale offensivo delle truppe del regime di Kiev ancora c’è.

Presumo che il comando militare russo valuti realisticamente la situazione attuale e procederà da queste realtà nel costruire le nostre azioni nel prossimo futuro”

Come si può notare, nelle parole di Putin non c’è aggressività, rancore, odio, cattiveria. Putin parla di tragedia, una tragedia immane per il popolo russo, di cui gli ucraini sono parte. Ma gli altri non sono nemmeno sfiorati dall’idea. Una differenza abissale con la “civiltà” - le virgolette sono obbligatorie – occidentale. Qui sta uno dei cardini di questo scontro epocale fra Russia e Occidente.

Fonte L'Antidiplomatico