di Claudio Messora

Il Ministro della Giustizia di Renzi, Andrea Orlando, ospite della festa del Fatto Quotidiano insieme a Gustavo Zagrebelski e a Silvia Truzzi, il 3 settembre scorso ha detto con estrema nonchalance quello che su questo blog è almeno dal 2011 che si urla (tra insulti e accuse di complottismo): che la democrazia e la politica sono ricattate dalla finanza (cfr: il più grande complottista del secolo). Ecco le sue parole.


Orlando (PD) Confessa: Governo ricattato dalla BCE di byoblu

Andrea Orlando: Oggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi, sostanzialmente, i poteri sovranazionali sono in grado di bypassare completamente le democrazie nazionali. Io faccio soltanto due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale, i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto.

Faccio un esempio. La modifica – devo dire abbastanza passata sotto silenzio – della Costituzione per quanto riguarda il tema dell’obbligo di Pareggio di Bilancio non fu il frutto di una discussione nel Paese. Fu il frutto del fatto che a un certo punto la Banca Centrale Europa, più o meno – ora la brutalizzo – disse: “O mettete questa clausola nella vostra Costituzione, o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alla fine del mese”. Io devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di più, mi vergogno di più di aver fatto. Io penso che sia stato un errore approvare quella modifica. Non tanto per il merito, che pure è contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere Costituzionale“.

Silvia Truzzi:Cinque mesi, però eh? In cinque mesi passò“. [ndr: nel senso che il bicameralismo perfetto c’era anche allora]

Andrea Orlando: Sì sì, ma infatti… io sto dicendo.. E non mi ricordo gli appelli, le mobilitazioni…“,

Silvia Truzzi: “No no, è vero!“.

Gustavo Zagrebelski: E non ci siamo accorti!“.

Andrea Orlando: “Non cito questo caso per il merito. Cito questo caso per il fatto che in fondo si è trattato del fatto che una democrazia – questa, come la Grecia come altre – sono state messe di fronte a dei fatti compiuti che si erano determinati in ambiti di carattere finanziario“.

Stiamo parlando del Ministro della Giustizia del Governo Renzi, il Governo attualmente in carica, che ammette che la BCE ricattò il Parlamento in maniera totalmente antidemocratica. Un colpo di Stato. Cos’è un colpo di Stato se non la presa del potere senza passare per regolari elezioni? E cos’è il potere se non la capacità di decidere e agire? Del resto, non è il primo politico ad avere raccontato quello che è successo. Ecco cosa disse il senatore Garavaglia (prontamente riportato da questo blog già nel 2012, quando il Paese ancora dormiva e i signori che oggi si scandalizzano facevano gli europeisti con la coda tra le gambe, con il coraggio di un lombrico):

La Troika (BCE, UE e FMI) minacciarono il Parlamento di non comperare per due mesi Titoli di Stato italiani, nel caso non avesse dato il suo sostegno al Governo Monti. E oggi sappiamo, grazie alle parole del Ministro Orlando, che continuarono a minacciare la stessa cosa quando fu il momento di approvare la modifica costituzionale del Pareggio di Bilancio. E, immaginiamo, lo stesso accadde al momento della ratifica del MES e della ratifica del Fiscal Compact. La distruzione della nostra democrazia si è perpetrata mentre i grandi organi di informazione, come il Corriere della Sera, ne davano notizia con cinque righe e mezza a pagina 7. E no, non c’era nessun baratro: la differenza di 2 punti percentuali sugli interessi da pagare sulle nuove emissioni di debito, che per l’anno 2011 sarebbe stata di 3/400 miliardi, ci sarebbe costata 5 miliardi in più, oltre agli 80 annuali. Non era niente, per un grande Paese come l’Italia. Questo era il costo dello spread che fece gridare la stampa italiana al “Fate presto!” e legittimò la destituzione di un governo e l’avvento di quello dei banchieri.

E tuttavia va rilevato che anche le scuse di Zagrebelski, che dice che ai tempi dell’approvazione del Pareggio di Bilancio nessuno ha levato la propria voce perché “non ci siamo accorti!“, non sono accettabili. Io me n’ero accorto, professor Zagrebelski, e insieme a me tutti i miei lettori, e insieme a loro tutti i lettori in rete che gridavano alla perdita di sovranità mentre tutti, dai grandi organi di informazione ai grandi intellettuali, tacevano perché l’imperativo era non mettere il bastone tra le ruote agli usurpatori, lasciar fare e bollare come pazzi e complottisti tutti quanti non facevano altro che vedere e dire quello che era sotto agli occhi di tutti.

Non ci sono scuse, per nessuno. Ed è questo il motivo che mi ha spinto a reagire quando ho visto Di Maio sedersi a tavola, a porte chiuse, con i direttori e i presidenti della Trilaterale di Monti, o fare appelli alla finanza internazionale, oppure quando ho visto stralciare punti dal blog di Grillo in ossequio alla nuova linea di Borrelli (M5S) che indicava il problema dell’Europa nei Governi nazionali e non, a priori, nel ricatto e nel furto che i cittadini italiani hanno subito (con il plauso di Mario Monti stesso), una posizione che purtroppo è stata assunta di recente anche da Laura Ferrara (anche lei europarlamentare M5S), che ha sostenuto in questo intervento che la Commissione Europea (uno dei tre elementi della Troika) ha bene agito, ma che “il nodo cruciale sta nel Consiglio Europeo, ovvero nei Governi dei singoli Stati Membri“, rei di non dialogare tra di loro. Assumere queste posizioni, per chi ha fatto campagna elettorale per l’abolizione del Fiscal Compact e del Pareggio di Bilancio, in un ottica No Euro, è rinnegare il patto con gli elettori e, soprattutto (nella migliore delle ipotesi), non avere capito niente di quello che è successo in questi ultimi 5 anni ai nostri diritti.

E comunque, adesso che un pezzo del Governo italiano dice esplicitamente che c’è stato un colpo di Stato in questo Paese: a quando il recupero totale della nostra sovranità, a partire da quella monetaria, passando per quella politica, per quella alimentare e per qualunque altra sovranità, qualunque sia il prezzo da pagare per smettere di essere le marionette di tecnocrati, finanzieri, speculatori, affaristi ed élite sovranazionali costituite da traditori vili e riprovevoli?

Claudio Messora (Fonte Byoblu)