Proprio nel momento di maggiore debolezza del PD, che stenta a riprendersi dalla fragorosa legnata subita al referendum, i Cinque Stelle si trovano a dover fronteggiare l'imbarazzante scandalo dell'arresto di Raffaele Marra.

Un caso talmente clamoroso che è persino riuscito a far passare sotto silenzio l'indagine per falso spiccata nello stesso giorno contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Ma perché l'arresto di un semplice capo del personale della giunta municipale dovrebbe fare più rumore di un'indagine contro il sindaco di Milano?

Perché qualcuno, prima di essere eletto a sindaco di Roma, aveva vantato pubblicamente l'onestà dei Cinque Stelle, come se fosse una qualità che si estende automaticamente anche a tutti i potenziali membri della giunta. Ecco il perché.

Nell'aprile di quest'anno, quando la Raggi era candidata alla poltrona di sindaco, un fessacchiotto qualunque aveva scritto: "Il caso più eclatante, che mi ha colpito particolarmente, è stato quello di Virginia Raggi, che lo scorso venerdì si è presentata da Mentana, a Bersaglio Mobile, dicendo sostanzialmente che i romani dovrebbero votare lei perchè è prima di tutto una persona onesta. E' stato un gesto decisamente antipatico, pieno di presunzione e di saccenza. [...] Immaginate il putiferio mediatico che metterebbe in piedi una belva come Renzi se un domani uno qualunque dei 5 Stelle, dopo aver ricevuto un mandato pubblico, venisse anche solo sfiorato da un sospetto di corruzione. Ne verrebbe fuori un vero e proprio Carnevale di Rio, con i 5 Stelle nella parte dei coriandoli."

E ora che il carnevale di Rio è scoppiato in tutta la sua furia (non solo da parte del PD, ma praticamente di tutte le altre forze politiche), la Raggi si difende dicendo che "Marra non è del Movimento, ma solo uno dei 23.000 dipendenti del comune". Giustificazione ridicola.

Lui non è del 5 Stelle, cara Virginia, ma tu sì che lo sei.  E sei tu che lo hai scelto, sei tu che lo hai voluto a tutti i costi, sei tu che l'hai difeso tenacemente, anche quando altri ti suggerivano che fosse meglio liberarsi di lui.

Quindi - nel folklore popolare - tu non sei capace di scegliere, e quindi non sei capace di governare. E con te - continua la vulgata - non sono in grado di governare tutti i 5 Stelle. Game over.

A questo punto mi rimane soltanto un dubbio. Perché mai è stato messo in mano ad un personaggio come Virginia Raggi l'intero futuro del Movimento Cinque Stelle, prima di valutare accuratamente la responsabilità che si sarebbe caricata sulle sue spalle? Siamo davvero sicuri che il metodo della selezione on-line dei candidati sia il migliore, oppure è giunto il momento di pensare a strutturare una sana, solida e inattaccabile classe politica, che poggi la propria forza sui successi ottenuti sul campo, e che si prenda responsabilmente in mano il futuro del Movimento Cinque Stelle prima che sia troppo tardi?

Massimo Mazzucco