Personalmente non ho niente da dire sulle elezioni europee, se non che ritengo l'intero meccanismo del voto comunitario una enorme presa in giro nei confronti dei cittadini del nostro continente. Una maestosa messinscena, per dare ai cittadini l'illusione di contare qualcosa, quando in realtà votano per un parlamento completamente svuotato da ogni potere reale. Non solo, ma un parlamento le cui regole obbligano ad alleanze tanto complesse quanto intricate, al punto che le diverse forze politiche si annullano a vicenda nel momento stesso in cui sono costrette ad allearsi fra di loro in un gruppo unico.

In altre parole, il parlamento europeo sintetizza al meglio l'illusione della democrazia, permettendo a ciascuno di dire la sua, ma in modo tale che la voce di ciascuno annulli automaticamente quella altrui. Ne esce una tale caciara di voci contrastanti, che alla fine non riesce a cambiare niente di sostanziale. E mentre si ottiene questo perfetto immobilismo funzionale, le elite tecnocratiche controllano dall'esterno - tramite il controllo del debito e dei meccanismi finanziari - la vita delle varie nazioni.

Altrettanto inutile, aggiungerei, utilizzare il voto europeo come bilancia dei rispettivi valori interni di ogni nazione. E' davvero importante capire oggi quanto siano cambiati gli equilibri interni - ad esempio - fra Lega e 5 Stelle, quando ormai abbiamo visto che il "governo del cambiamento" ha uno spazio di manovra talmente limitato (a causa del debito) da non riuscire a cambiare praticamente nulla? E' davvero importante riuscire a raschiare qualche miliardo qua e là, quanto accettiamo a priori che la nostra nazione sia schiacciata da un debito incolmabile - che può soltanto continuare a crescere - e sia quindi ricattabile in qualunque momento, con un semplice aumento dello spread?

Ho voluto aspettare a scrivere queste righe fino alla chiusura dei seggi, per non essere accusato di fomentare un non-voto che molti fra i 5 Stelle ritengono dannoso (il famoso partito del "meno peggio"). Ora però ho voluto chiarire bene la mia posizione, che purtroppo lascia ben poche speranze per un cambiamento reale, il quale non può più prescindere da una sostanziale revisione di tutti gli accordi che ci legano alla comunità europea.

Massimo Mazzucco