A partire dal 1 gennaio 2018 la vendita di marijuana è legale in tutta la California, anche per semplice uso ricreativo. In altre parole, i cittadini della California non dovranno più aggirare l'ostacolo, procurandosi prima una ricetta dal medico per usufruire della marijuana per uso terapeutico, ma potranno acquistarla direttamente per uso personale. Potranno anche coltivare in casa una certa quantità di piantine, legalmente.

Ma quello che sembrava essere destinato a diventare uno scivolo in discesa, senza più altri ostacoli, sta diventando invece un problema, a causa di una recrudescenza governativa a livello federale. Il ministro di giustizia Sessions - noto bacchettone ultraconservatore dell'Alabama - ha infatti dichiarato che cancellerà la politica tollerante di Obama (che permetteva ai singoli stati di regolamentarsi a piacimento sull'uso della cannabis), e tornerà invece di imporre le leggi federali, secondo le quali la coltivazione e l'uso della cannabis sono strettamente proibiti in tutti gli Stati dell'unione.

Ma la dichiarazione di Sessions, a sua volta, è stata accolta con grande contrarietà da molti degli stessi repubblicani, che vedono ormai nel business della marijuana un grosso supporto economico alle finanze del loro stato. Il senatore repubblicano Gardner del Colorado, ad esempio, ha vivamente protestato per la scelta di Sessions, che rischia di mettere in pericolo quello che ormai per lo stato del Colorado è diventato un business da 1 miliardo di dollari all'anno.

Il parlamentare repubblicano della Florida Gaetz ha detto che Sessions "vuole reinstaurare dogmi superati ed antiquati, invece di guardare al futuro". La senatrice repubblicana Murkowski, dell'Alaska, ha definito "spiacevole e dirompente" la scelta di Sessions.

Insomma, il problema è sempre lo stesso: quando da una parte si impone un divieto per i motivi sbagliati, è chiaro che prima o poi dall'altra i motivi giusti per toglierlo tenderanno a prevalere. E' solo questione di tempo.

La tragedia è che l'Italia solitamente segue i cambiamenti che avvengono negli Stati Uniti con qualche anno di ritardo: vuole dire che anche noi ci troveremo, fra qualche anno, a discutere se sia tollerabile l'uso terapeutico, e fino a che punto possa esserlo, invece di passare direttamente a comprendere che la marijuana può essere tranquillamente legalizzata, portando un sacco di benefici dal punto di vista sia medico che commerciale, senza per questo portare scompensi negativi di alcun tipo sul tessuto sociale?

Massimo Mazzucco