I vari Lorenzin, Burioni e accoliti vari delle farmaceutiche ci ripetono fino alla nausea che "i vaccini sono sicuri", e che chi lo nega ha un atteggiamento "antiscientifico". Ma allora, che cosa facciamo di fronte ad un premio Nobel per la medicina, che dice che "le vaccinazioni di massa sono disastrose", e che il vero atteggiamento antiscientifico è quello di cercare di nascondere i problemi sotto il tappeto, invece di affrontarli apertamente?

Testo dell'intervista:

Ciò che è dannoso è l'atteggiamento dei poteri pubblici, delle istituzioni, o dei loro rappresentanti, che preferiscono negare i problemi piuttosto che affrontarli. Ci sono degli esempi evidenti, il nostro ne è solo uno, ma ce ne sono altri. [...]

C'è il rapporto con gli effetti collaterali delle vaccinazioni. Non è negando questi effetti collaterali che aiuteremo la vaccinazione, al contrario uccidiamo le vaccinazioni, che sono molto utili. Evidentemente bisogna riconoscere che ci sono delle persone, dei bambini che non bisogna vaccinare in determinate circostanze. Non bisogna far sì che la vaccinazione sia una vaccinazione di massa. Le vaccinazioni di massa sono disastrose.

Ricordiamoci dell'epatite B dei bambini in età scolare, o ad esempio, i vaccini antipolio nei bambini africani, senza discriminazioni. Allora è necessaria una maggiore partecipazione dei medici, ed è importante che non ci siano morti a seguito alle vaccinazioni. Anche un solo morto sarebbe di troppo. Una malattia grave o un handicap a vita per un bambino sarebbero di troppo. Non è più ammissibile negare questi avvenimenti. I genitori capiscono attraverso le informazioni che trovano su Internet, e quel che ne viene fuori è un diffuso atteggiamento anti-vaccinazioni, e questo è molto grave. Questo distrugge il potere della vaccinazione vaccinazione.

Dunque, piuttosto che un atteggiamento di negazione, si deve invece riconoscere e fare ricerca per evitare che questi casi avvengano. La stessa cosa può essere detta rispetto alla negazione della "malattia di Lyme", questo va contro la deontologia medica. Ci sono persone che hanno la "malattia di Lyme" e possono trasmetterne il germe. Non si può negare ciò che è evidente, semplicemente perché si vogliono evitare problemi. Questo significa arretrare di fronte al riconoscimento della realtà. Questo atteggiamento è antiscientifico, totalmente antiscientifico.

Fonte: Pandora TV