Avete presente quando Trump dice: “per limitare i danni di fucili e pistole, ci vorrebbero più fucili e più pistole”?

È un ragionamento che si sente fare spesso, in America, da parte di quelli che difendono la lobby delle armi. Dopo ogni strage in una scuola, in un cinema o in un centro commerciale, mentre buona parte della popolazione protesta per l’eccessiva facilità con cui è possibile procurarsi delle armi, c’è sempre qualcuno pro-NRA che salta fuori a dire “se il personale della scuola fosse stato armato, questa strage non sarebbe successa”.

È un ragionamento imbecille, lo sappiamo tutti, ed è chiaramente una forzatura creata per proteggere a tutti i costi una delle più potenti industrie del mercato americano.

Proviamo ora a spostare il ragionamento nel campo dei vaccini. Se per caso saltasse fuori che una certa vaccinazione produce più infezioni dello stesso virus selvaggio, che cosa bisognerebbe fare? Sospendere le vaccinazioni, oppure aumentarle? Naturalmente, una persona sensata direbbe “sospenderle”.

Ma come sappiamo, nel mondo dominato dalle case farmaceutiche le cose sensate non esistono. Esiste solo la follia, che è in grado di distorcere i ragionamenti ancora peggio del caso delle armi.

L’articolo del Post si intitola “I casi di poliomielite derivata dal vaccino”, e il sottotitolo legge: “Sono estremamente rari, ma hanno iniziato a essere più frequenti di quelli dovuti al virus nella sua forma selvaggia: la soluzione sono comunque i vaccini

Già qui uno storta il naso. Ma andiamo avanti. Dopo la solita solfa che “La massiccia campagna di vaccinazioni condotta negli ultimi 30 anni ha permesso di eliminare quasi completamente la poliomielite” leggiamo: “in alcuni paesi l’impossibilità di fornire una copertura adeguata della popolazione ha portato a rari casi di poliomielite conseguente proprio alla vaccinazione. È una condizione che si verifica in un numero molto basso di pazienti, come vedremo proprio a causa della mancanza di un numero sufficiente di vaccinati in alcune aree del mondo […] Nel 2017 i casi di poliomielite conseguente al vaccino hanno superato, per la prima volta, quelli dovuti alla versione selvaggia del virus. Il 2018 si sta concludendo con risultati simili: 98 casi accertati di polio da vaccino contro i 29 casi dovuti alla versione selvaggia del virus. Il dato non deve essere sottovalutato e dimostra come ci sia ancora da lavorare per eradicare la malattia, facendo i conti con le politiche sanitarie adottate finora. […] Il poliovirus selvaggio di tipo 2, uno dei tre ceppi virali, è quello che segue più facilmente questo processo: si stima che causi il 90 per cento dei casi di paralisi da polio derivanti dalla mutazione di un virus attenuato impiegato nella forma orale del vaccino. Nel 2015 il tipo 2 è stato dichiarato ufficialmente eradicato, portando l’anno seguente alla scelta di rivedere la formulazione del vaccino tipicamente somministrato, lasciando i soli due ceppi ancora da eradicare. La sostituzione, coordinata dalle Nazioni Unite, ha interessato oltre 150 paesi ed è stata affiancata dall’adozione di un secondo vaccino da iniettare, studiato appositamente per fermare la circolazione delle mutazioni del vaccino attenuato.”

In poche parole, vacciniamoci di più per evitare i danni da vaccinazioni.

E ci sono dei giornalisti che riescono a scrivere queste cose senza nemmeno provare vergogna per loro stessi.

Massimo Mazzucco

[Grazie a Vapensiero per la segnalazione]