Al grande, liberalissimo “filantropo” Bill Gates la satira dà fastidio. Secondo questo articolo, pubblicato sul sito della Gavi Alliance (finanziata da Bill Gates), i meme sono “super-diffusori di disinformazione sanitaria”.

Dall’articolo leggiamo. “Se pensate che i meme siano semplicemente immagini online di gatti carini e celebrità con didascalie divertenti, potresti essere sorpresi nell’ apprendere che possono avere una funzione più sinistra. La nostra ricerca mostra che i meme fanno parte di una strategia altamente sofisticata per diffondere e monetizzare la disinformazione sanitaria. I meme possono sembrare banali, ma dovrebbero essere presi seriamente. Considerarli scherzi innocui significa sottostimare grossolanamente la loro influenza e rafforzare il loro potere di diffondere messaggi potenzialmente dannosi per la salute.”

 

L’articolo poi ci ricorda come i meme degli antivaccinisti (che una volta si chiamavano semplicemente “vignette”) siano antichi come le vaccinazioni stesse:

L’articolo conclude dicendo che “Oggi i meme rimangono una parte importante del movimento anti-vaccini. Internet consente di creare meme in modo anonimo, riproporli e condividerli su larga scala, rendendoli un mezzo altamente efficace per diffondere la disinformazione sanitaria. Sono spesso utilizzati come parte di una guerra dei meme, definita come “la propagazione intenzionale di meme politici sui social media allo scopo di persuasione politica o costruzione di comunità, o per diffondere strategicamente narrazioni e altri messaggi cruciali per una campagna di manipolazione dei media”.

Insomma, l’uomo che controlla il mercato mondiale delle vaccinazioni, e che controlla la OMS con le sue donazioni miliardarie, vorrebbe abolire una delle poche forme di protesta che la gente ancora ha per sottrarsi alla dittatura sanitaria.

Evidentemente, nonostante tutti i loro miliardi e nonostante il potere immenso che hanno sui governi del mondo, personaggi come Bill Gates (e tutti gli altri che vorrebbero abolire la libertà di espressione in rete) non si sentono tranquilli di fronte a Internet, e vorrebbero vedere implementate misure di censura ancora più rigorose di quelle attuali.

Come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo, “Ci stiamo cacando sotto!”

Massimo Mazzucco