di Maria Antonietta Pirrigheddu (attivista del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica)
Stavolta il solito ritornello “Ce lo chiede l’Europa” può andare a farsi benedire. L’Europa, infatti, ci chiede l’esatto contrario. Ma noi siamo italiani, facciamo a modo nostro e i ritornelli li usiamo quando ci conviene. Soprattutto se si tratta della Sardegna.
Già, la Sardegna, questa terra un tempo meravigliosa che nel giro di un paio d’anni probabilmente non esisterà più: l’intento è di trasformarla in un polo industriale, destinato a produrre energia elettrica da trasportare chissà dove.
Questi sono i programmi per noi, per il nostro sviluppo. E per salvare la terra dal cambiamento climatico. Eh sì, perché a quanto pare per salvare la terra è necessario smettere di coltivarla, togliercela e consegnarla alle multinazionali. Così il pianeta sarà salvo.
Per capire cosa sta accadendo dobbiamo partire dall’inizio, dalla cosiddetta Transizione energetica. Ovvero la necessità sacrosanta, che nessuno contesta, di smettere di utilizzare combustibili fossili come carbone e metano per la produzione di energia elettrica e transitare verso “fonti rinnovabili” come il sole, il vento e l’acqua.
Indipendentemente dalla reale entità del cosiddeto cambiamento climatico, resta il fatto che ad inquinare sono soprattutto i ricchi del famoso 1%. Articolo di Rinnovabili.it
In un anno, l’1% più ricco della popolazione mondiale, 77 milioni di persone, produce la stessa quantità di gas a effetto serra del 66% più povero, circa 5 miliardi di persone. Sono i numeri elaborati da Oxfam per dare forma alla disuguaglianza climatica e sottolineare quanto siamo ancora lontani da una transizione realmente equa e giusta per tutti.
L’ultimo rapporto dell’organizzazione no profit, “Climate Equality: A Planet for the 99%” si basa sui dati aggiornati al 2019 ed elaborati dallo Stockholm Environment Institute sulla produzione di emissioni globali a seconda della fascia di reddito. Da cui emerge un “divario netto” tra l’impronta di carbonio dei “super-ricchi” e quella del resto della popolazione mondiale.
Di Enrico Gianini
Come tanti oramai avranno appreso dalle varie fonti, la giunta torinese sta per limitare l’uso delle auto diesel EURO 5 in determinate aree della Città di Torino, come scrive sicurauto.
Nonostante le intenzioni che lasciavano intravedere un cambio di rotta, la giunta di centro-destra del Piemonte ha confermato lo stop ai diesel Euro 5 nell’autunno-inverno 2023-2024, così come previsto dal piano per migliorare la qualità dell’aria (messo a punto a seguito di una condanna dell’UE).
Il blocco diesel Euro 5 scatterà il 15 settembre 2023 e non riguarderà l’intero Piemonte ma i 76 Comuni, tra cui il capoluogo Torino, individuati dal DGR 26-3694 del 6/8/2021.
Ogni volta che un eco-terrorista cita l'allarmismo del premio Nobel per la fisica Parisi (2021), possiamo rispondere citando il premio Nobel per la fisica Clauser (2022). Uno a uno e palla al centro.
di Gabriele Angelini
Il 27 giugno scorso il premio Nobel per la Fisica 2022, John Clauser, ha tenuto un interessantissimo discorso alla conferenza Quantum Korea sulla crisi climatica e sul cambiamento climatico. A suo parere, sintetizzando, non c’è alcuna emergenza, e gli strilli e gli allarmismi sarebbero in realtà pilotati, finalizzati ad altro e non di certo alla salvaguardia del pianeta.
Il suo intervento integrale è stato ripreso e pubblicato da LaVerità. Dice il Nobel nelle sue premesse: “Sono convinto che la reale verità può essere trovata solo osservando attentamente i fenomeni naturali. La buona scienza si basa sempre su buoni esperimenti e le buone osservazioni prevalgono sempre sulle elucubrazioni della teoria. Naturalmente, gli esperimenti approssimativi sono controproducenti e forniscono disinformazione scientifica: ecco perché i bravi scienziati ripetono con molta attenzione gli esperimenti degli altri”.
Il paese che si scalda più velocemente di tutti è...
Una rete globale di oltre 1501 scienziati e professionisti ha preparato questo messaggio urgente. La scienza del clima dovrebbe essere meno politica, mentre le politiche climatiche dovrebbero essere più scientifiche. Gli scienziati dovrebbero affrontare apertamente le incertezze e le esagerazioni nelle loro previsioni sul riscaldamento globale, mentre i politici dovrebbero calcolare spassionatamente i costi reali, così come i benefici immaginari, delle loro scelte politiche. Ecco il documento:
Sia fattori naturali che antropici causano il riscaldamento
L'archivio geologico rivela che il clima della Terra è variato da quando il pianeta è esistito, con fasi naturali fredde e calde. La piccola era glaciale si è conclusa solo nel 1850. Pertanto, non sorprende che ora stiamo vivendo un periodo di riscaldamento.
Il riscaldamento è molto più lento del previsto
Il mondo si è riscaldato molto meno di quanto previsto dall'IPCC sulla base del forzato modello antropogenico. Il divario tra il mondo reale e il mondo dei modelli ci dice che siamo lontani dal comprendere il cambiamento climatico.
Io della questione climatica non ci ho mai capito granchè. Ho letto un libro di D.R.Griffin, secondo il quale i disastri climatici sono causati primariamente dall’uomo. Poi sento decine di esperti sul fronte opposto, che dicono che non c’è nessun effetto antropico, ed è tutto parte di un ciclo naturale.
Però mi chiedo una cosa: mai abbiamo assistito a così tanti fenomeni meteorologici violenti come è accaduto negli ultimi anni. Gli abitanti della Romagna dicono che non hanno mai visto esondazioni del genere nell’arco della loro intera vita. Esistono delle spiegazioni tecniche, scientificamente valide, che vadano oltre le tifoserie di parte, per spiegare quello che sta succedendo negli ultimi anni?
Grazie a chi mi saprà rispondere.
M.M.
Forse non sarà necessario aspettare una guerra atomica fra russi e americani, per goderci le piacevoli conseguenze di una contaminazione nucleare. Basterà aspettare che i giapponesi riversino in mare 1 milione e 300.000 tonnellate di acqua contaminata che fino ad oggi è stata stipata nelle centinaia di cisterne che circondano la vecchia centrale (le vedete tutte nella foto del titolo).
I giapponesi sostengono che ormai le cisterne hanno raggiunto la capacità limite, e che bisognerà iniziare a rovesciare in mare il loro contenuto. Questo naturalmente ha scatenato le proteste dei cinesi, dei coreani, dei russi, e della confederazione delle isole del Pacifico, che saranno i primi paesi a vedere il proprio mare contaminato dalle acque radioattive. Si calcola infatti che nell’arco di tre anni l’intero oceano Pacifico sarà contaminato, mentre nell’arco di 10 anni la contaminazione dovrebbe raggiungere tutti gli altri oceani del mondo.
Le conseguenze disastrose sull’ecosistema possono essere solo vagamente immaginate.
Non avete avuto anche voi una strana sensazione quando, la settimana scorsa, il Dipartimento dell’energia americano (DoE) ha annunciato il successo dell’esperimento di fusione nucleare?
Strombazzato ai 4 venti come una “svolta storica”, che "apre la strada all’energia pulita del futuro”, questo annuncio ha riempito le prime pagine del mondo intero, solo per scomparire interamente dai media il giorno seguente.
L’intera faccenda aveva il sapore di un annuncio fatto quasi per andare a coprire una casella – quella dell’energia pulita – prima che magari arrivasse qualcun altro a fare la stessa cosa.
Se infatti guardiamo meglio nei dettagli, scopriamo diverse cose interessanti.
di Lorenzo Piazza
Oltre un mese fa mi ha chiamato la mia amica Monica, tutta allarmata per chiedermi se sapessi qualcosa dei piani del governo sulla privatizzazione dell’acqua. Lei, che vive in provincia d’Imperia e collabora con il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, un’entità che riunisce comitati territoriali, organizzazioni sociali, sindacati, associazioni e singoli cittadini che si batte da anni per l'acqua bene comune, voleva scrivere una lettera aperta ai sindaci della sua Provincia. Purtroppo non ne sapevo assolutamente nulla. Del resto, sono talmente tanti i temi economici, geopolitici, sanitari che meriterebbero attenzione, che è impossibile approfondirli tutti. Rimasi tuttavia molto colpito dalla preoccupazione che traspariva dalle parole di Monica e le promisi di informarmi.
Ciò che ignoravo, era che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 5 agosto 2022, n. 118. Questa, nata come disegno di legge (DDL) annuale per il mercato e la concorrenza 2021 del dimissionario Governo Draghi, passata sotto silenzio dei media mainstream, distratti dal Covid, dalla guerra in Ucraina e dal calciomercato, ha purtroppo un'importanza fondamentale per tutti i cittadini e ricade nella sfera di competenza delle amministrazioni locali. A votarla sono stati quasi tutti coloro che hanno bussato alla nostra porta per chiedere il voto (Conte, Bersani, Letta, Renzi, Salvini, Berlusconi), a dimostrazione del fatto che i leader, al di là delle scaramucce da salotto televisivo, spesso mostrano comunione d'intenti.