La nostalgia è una brutta malattia. Quando ci si affeziona ad un luogo, ad un ambiente oppure ad una persona cara, poi diventa difficile farne a meno.

E' quello che deve star succedendo dalle parti di Langley, nel quartier generale della CIA, dove pare che non si siano ancora rassegnati alla perdita di bin Laden.

Bin Laden è un uomo che aveva dato tantissimo alla causa americana nel mondo. Prima era stato il fulcro attorno al quale gli americani avevano montato la guerriglia contro i russi in Afghanistan. I famosi mujaheddin, detti epicamente "Freedom Fighters", non erano altro che una banda di mercenari messa insieme dalla CIA per contrastare l'invasione sovietica dell'Afghanistan. Poi, una volta cacciati i sovietici, bin Laden divenne utilissimo come capro espiatorio da incolpare per i vari attentati che gli americani subivano nel mondo, dall'attacco alla nave da guerra Cole, ormeggiata davanti alle coste dello Yemen, fino a quello alle ambasciate americane di Kenia e Tanzania, intorno all'anno 2000.

A quel punto venne il momento di fare il grande salto, e lo stesso 11 di settembre 2001, con le macerie delle Torri Gemelle ancora fumanti, bin Laden venne additato dai media internazionali come il responsabile primo degli attentati di New York e Washington.

Gli americani lo accusavano di aver voluto la strage "perchè lui odia i valori dell'occidente", e tutti fecero finta di crederci. A quel punto i Talebani dissero "se volete bin Laden noi ve lo possiamo consegnare, basta che ci forniate una prova che è stato lui". Ma gli americani dissero "No, no, è meglio se veniamo direttamente a prenderlo noi".

Gli americani ebbero così la scusa per invadere l'Afghanistan, ristabilire il controllo sul percorso dei gasdotti verso l'oriente, e - già che c'erano - di ripristinare anche la coltivazione e il commercio dell'oppio, che tanto bene fa alle casse dei servizi segreti di mezzo mondo.

Noi sappiamo che nel frattempo, nel dicembre del 2001, il vero bin Laden moriva per cause naturali sui monti di Tora Bora. Ma il suo mito continuava a resistere, e bin Laden ha continuato ad apparire nei nostri incubi per molti anni, con messaggi video nei quali ci minacciava continuamemnte di morte e distruzione.

Poi, nel 2011, divenne necessario ucciderlo per una seconda volta: Il presidente Obama aveva bisogno di un grande colpo di scena, perchè si trovava coinvolto fino al collo nella faccenda del falso certificato di nascita, e così una sera annunciò in televisione che Osama bin Laden era stato ucciso dalle forze speciali americane nel compound di Abbottabad, in Pakistan. Poco importa se non ci fecero vedere il corpo, "perchè era stato subito sepolto in mare, secondo la tradizione musulmana". Quello che importava è che il mito dell'Orco Cattivo fosse stato risvegliato in una popolazione mondiale che si stava adagiando troppo comodamente nel comfort del post-11 settembre.

E ora che questo comfort si affaccia di nuovo, e che le nuove generazioni sembrano aver dimenticato la paure vissute dai propri padri, qualcuno a Langley deve aver pensato che bisognava fare qualcosa per ripristinare l'antica paura del "terrore islamico".

Esce così la notizia del matrimonio del figlio di bin Laden, Hamza, ovvero il ragazzino che appariva accanto a lui, con il mitra sulle ginocchia, in una delle foto più iconografiche del decennio scorso.

Ma naturalmente non bastava che Hamza si sposasse, per fare notizia. Per richiamare l'attenzione su di sè, il figlio del terrore ha scelto di prendere come consorte la figlia di un altro terrorista famoso, ovvero Mohammed Attà.

Ebbene sì, la "notizia" è questa: "Hamza bin Laden, uno dei figli del leader di Al Qaida, ha sposato la figlia di Mohammed Atta, la 'mente' dietro gli attacchi dell'11 settembre".

Chi conosce da vicino i fatti dell'11 settembre sa bene che Mohammed Attà è quell'imbecille che, trovandosi già a Boston la sera del 10 settembre, decise di farsi un viaggio in macchina nel Maine (a 4 ore di distanza), dove andò a mangiarsi una pizza col suo amico Alomari, restando così obbligato a prendere un volo locale alle 5 del mattino, in modo da riuscire a prendere la coincidenza per San Francisco, due ore dopo.

Insomma, la figlia del re degli imbecilli ha sposato il figlio del falso re del terrore, e questo dovrebbe bastare per tornare a farci tremare come una volta.

Ah, che brutta malattia la nostalgia.

Massimo Mazzucco

Per chi vuole rinfrescarsi la memoria: