Accade che a volte vengano presi dei provvedimenti - o vengano fatte dichiarazioni - che appaiono sensati, ma solo se li si considera individualmente. Se invece si dispone di un minimo di memoria "ram", ecco che allora saltano fuori le contraddizioni.

Esempio #1:

LA NOTIZIA: "Sui manifesti “no vax” affermazioni sbagliate: condannata per falso allarme. Lo scorso febbraio comparvero una serie di maxi manifesti di chiara ispirazione «no vax», cartelloni da sei metri per tre con la scritta «Non speculate sui bambini, vogliamo la verità sui vaccini», accompagnata da un dato e da una fonte autorevole: «21.658 danneggiati nel triennio 2014-16 secondo i dati Aifa». Il gip di Modena Paola Losavio ha ora stabilito la falsità dell’informazione e, per la prima volta in Italia, la responsabile di una fake news legata al movimento che si batte contro i vaccini è stata punita con una multa. Magda Piacentini, che commissionò i manifesti, dovrà pagare 400 euro per il reato di procurato allarme. Il motivo della sentenza è che il dato non era corretto: il numero riportato si riferiva al totale di segnalazioni sospette e non ai bambini che avevano effettivamente riportato dei danni in seguito all’assunzione dei vaccini.

COMMENTO: Va bene, se la scritta era errata allora il concetto di procurato allarme ci può stare. E' giusto comminare la sanzione.

CONTRADDIZIONE: La contraddizione lascio che siate voi a segnalarla.

Esempio #2

LA NOTIZIA: "Cannabis light: è uguale a quella terapeutica? No ed ecco perché la Sanità è contraria alla vendita. [...] Perché il Consiglio Superiore di Sanità e’ contrario all’uso? Nelle scorse settimane il Consiglio superiore di Sanità ha espresso parere contrario alla vendita della cannabis light per un principio di precauzione. Secondo il Consiglio infatti la biodisponibilità di THC anche a basse concentrazioni non è trascurabile, sulla base dei dati di letteratura; per le caratteristiche farmacocinetiche e chimico-fisiche, THC e altri principi attivi inalati o assunti con le infiorescenze di cannabis possono penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche misurabili; tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve che a lungo termine. Non solo, secondo il Consiglio non appare in particolare che sia stato valutato il rischio al consumo di tali prodotti in relazione a specifiche condizioni, quali ad esempio età, presenza di patologie concomitanti, stati di gravidanza/allattamento, interazioni con farmaci, effetti sullo stato di attenzione, così da evitare che l’assunzione inconsapevolmente percepita come «sicura» e «priva di effetti collaterali» si traduca in un danno per se stessi o per altri (feto, neonato, guida in stato di alterazione)."

COMMENTO: Va bene, se veramente esistono questi dubbi, è giusto applicare il principio di precauzione. Tale pincipio, dopotutto, è uno dei fondamenti della medicina moderna.

CONTRADDIZIONE: Anche in questo caso, lascio che siate voi a segnalare la contraddizione.

Massimo Mazzucco

PS. Se avete altri esempi simili da segnalare, postateli nei commenti. Grazie.