L'effetto Streisand ha colpito ancora, e questa volta a beneficiarne è stato Claudio Messora. Per "effetto Streisand" si intende quel fenomeno per cui il tentativo di affossare o sopprimere una verità scomoda non fa che diffonderne maggiormente la sua conoscenza, provocando così un risultato opposto a quello desiderato. Guardate questo video, nato in relazione al recente attacco a Messora da parte del Corriere, e capirete cosa voglio dire.

Il termine "effetto Streisand" venne coniato nel 2003, quando l'attrice americana Barbara Streisand cercò di bloccare la pubblicazione in rete di una foto della sua villa sulle coste di Malibu, in California. [...]

La Streisand aveva denunciato per "violazione della privacy" il fotografo che l'aveva pubblicata sul suo sito, chiedendone la rimozione immediata. Ma il fotografo si difese in tribunale, dicendo che la sua foto faceva parte di una ricerca sull'erosione costiera della California, e vinse la causa. La Streisand fu pure costretta a pagare le spese processuali. Nel frattempo la notizia della denuncia della Streisand aveva fatto il giro della rete, con il risultato seguente: prima della denuncia, la foto della villa era stata scaricata da sei persone in tutto, due delle quali erano gli avvocati stessi dell'attrice, mentre alla fine della vicenda la foto era stata scaricata da quasi mezzo milione di persone. .

Anche noi, nel nostro piccolo, avevamo previsto una dinamica del genere, quando nel 2004 scrivevamo: "Ci vorrà del tempo prima che la gente si abitui alla (o anche si accorga della) portata storica di questo aspetto. Ed altrettanto ce ne vorrà perchè l'elite si renda conto fino in fondo della serpe che si è covata in seno (l'Internet, sublime paradosso, è stato inventato dai militari USA, come "arma segreta"), ma il processo ormai è avviato, ed è chiaramente irreversibile. Non solo infatti le implicazioni commerciali rendono oggi l'Internet indispensabile alla struttura economica dell'Occidente, ma a questo punto sarebbe teoricamente impossibile sopprimerlo per il semplice fatto che un qualunque tentativo in quel senso verrebbe immediatamente denunciato al mondo tramite Internet stesso. Ovvero, l'arma che ferisce è anche il sistema di difesa migliore."

Teniamolo quindi tutti ben presente: abbiamo in mano un'arma poderosa. Utilizziamola al meglio delle nostre capacità, restiamo sempre nei binari della legalità e della correttezza (in modo da non essere attaccabili), e teniamoci pronti ad utilizzarla proprio nel momento in cui si facesse un qualunque tentativo per sopprimere la voce di uno chiunque di noi.

Massimo Mazzucco