Ormai è chiaro, il classico bipolariasmo destra-sinistra, oppure conservatore-progressista, è definitivamente tramontato. Il panorama europeo lo sta dimostrando sempre più chiaramente, e le elezioni di ieri in Germania lo hanno confermato.

Alla destra dei conservatori storici - il cosiddetto centro-destra moderato - stanno nascendo un po' dappertutto formazioni estreme, che hanno diverse caratteristiche in comune: xenofobia, omofobia, intolleranza, ed un marcato nazionalismo antieuropeista fra le principali.

Se si ascoltano i discorsi dei rappresentanti della Adf - il partito di estrema destra che ieri Germania ha riportato quasi il 25% dei voti - non sono molto diversi da quelli di Matteo Salvini in Italia, oppure di Marine Le Pen in Francia. E curiosamente anche Salvini, unito alla destra di Fratelli d'Italia, rappresenta circa il 20% dell'elettorato italiano, esattamente come la Le Pen rappresenta circa il 20% di quello francese.

Abbiamo cioè ormai un 20% circa della popolazione, in questi tre paesi, che ha abbandonato le posizioni moderate del conservatorismo classico, ed ha assunto posizioni molto più estreme, caratterizzate appunto da forte xenofobia e marcato nazionalismo.

I danni che questa nuova destra sta portando all'interno del mondo dei conservatori sono evidenti, sia nel macro come nel micro:

in Germania abbiamo una Merkel, obbligata a mantenere un certo equilibrio imperniato sulla grossekoalition, che sanguina vistosamente a destra e rischia di perdere la maggioranza alle elezioni dell'anno prossimo. E da noi abbiamo la ridicola farsa sulla candidatura del centro-destra per il sindaco di Roma, sulla quale ormai Berlusconi e Salvini sembrano spaccati in modo irrecuperabile.

Anche negli Stati Uniti, sta accadendo più o meno la stessa cosa. A partire dal 2008, anno dell'elezione di Barack Obama, la destra repubblicana si è andata progressivamente spaccando in due, ed ora le parti, per quanto ufficialmente sotto la stessa bandiera, appaiono ormai inconciliabili fra di loro. Donald Trump ha preso mano lo scettro della destra xenofoba e razzista, distruggendo ogni possibilità residua per un candidato moderato (Rubio o Bush) di conquistare Casa Bianca.

Che cosa comporterà questa profonda mutazione nel panorama politico dei prossimi anni? Ovviamente, solo un idiota potrebbe pretendere di conoscere la risposta esatta. Ma di certo una cosa possiamo affermarla: con la fine del bipolarismo classico i partiti di centro-sinistra trarranno inizialmente un grosso vantaggio dalle spaccature della destra, almeno fino a quando riusciranno a mantenere una parvenza di unità nei loro schieramenti. Ma che cosa succederà nel momento in cui le destre estreme dovessero prendere il sopravvento sui conservatori moderati, e diventare loro stessi la maggioranza? Sarà ancora possibile ricreare un bipolarismo che rimanga all'interno delle regole democratiche, oppure avrà gioco facile la tentazione totalitaria?

Massimo Mazzucco