Di recente sono stato a Torino. Una mattina sono andato a fare una passeggiata in centro, dalle parti di Piazza Vittorio. E' una piazza enorme (credo che venisse usata dai Savoia per le parate militari), con ampi porticati lungo i lati, bar e negozi dappertutto. La piazza brulica letteralmente di attività: gente che passeggia, negozianti che mettono in ordine le loro vetrine, turisti che fotografano, ragazzi seduti ai tavolini, tram che passano sferragliando, gente che fa musica sotto i portici.... insomma, la vita.

Poi ad un certo punto qualcosa ha attratto la mia attenzione: era una antica costruzione circolare, sopraelevata, appoggiata sulla collina antistante, che guarda la Piazza Vittorio dall'altra parte del Po.

E' la chiesa della Gran Madre, nota anche ai torinesi come "la chiesa dei Templari". Istintivamente, mi sono diretto verso il ponte che portava dall'altra sponda, l'ho attraversato e mi sono avvicinato alla chiesa. Guardandola da sotto, sembrava molto più imponente di prima. Pensavo di dare un'occhiata solo dall'esterno, quando ho notato una cancello laterale che era aperto, e che dava accesso alla scalinata che portava fino all'ingresso della chiesa.

Sono salito, sono entrato e mi sono trovato in questa struttura perfettamente circolare, vuota al centro, fatta eccezione per alcune file di sedie. Anche la cupola, emisferica, rispecchiava a perfezione la struttura circolare sottostante. Una meraviglia architettonica.

Ho chiamato a voce alta, per sapere se ci fosse qualcuno, ma non mi ha risposto nessuno. Ho cominciato allora a guardarmi in giro, incuriosito, e ho notato subito i tre altari - uno centrale e due laterali - affiancati dalle due tipiche colonne massoniche. Un'altra coppia di colonne era posizionata alle mie spalle, ai lati della porta di ingresso, completando così l'assoluta simmetria interiore.

Sulle pareti che separano ciascun altare sono state collocate le statue di quattro cavalieri Templari. Ho cominciato ad osservare da vicino una di queste statue. Ritraeva un uomo con i capelli lunghi, la maglia d'acciaio che gli ricopriva il corpo, e una lunga spada fra le mani. Ho provato ad immaginare le sue avventure. L'ho visto cavalcare fiero verso Gerusalemme, l'ho visto combattere furibondi corpo a corpo con il nemico, l'ho visto morire senza paura in battaglia, trafitto da una lancia nemica.

Poi ho notato, proprio al centro della basilica, una ringhiera rotonda di marmo, al cui centro c'era un buco che si apriva su una cripta scura, proprio sotto i miei piedi. Un cartello diceva: "Qui sotto giacciono i resti di 4.000 soldati caduti nella prima Guerra Mondiale".

Ho provato ad immaginare tutte quelle ossa sotto di me, che riposano silenziose da circa un secolo. Ho visto i soldati combattere ferocemente nelle trincee, trasciarsi a fatica nel fango, soccorrere impauriti i loro compagni feriti, urlare di dolore un attimo prima di morire.

A quel punto mi sono reso conto che tutti i rumori della città erano cessati. Non sentivo più gli schiamazzi della piazza Vittorio, non sentivo più lo sferragliare dei tram, non sentivo più la musica sotto i portici.

Era come se quelle mura spesse ed antiche avessero il potere di isolarti completamente dal mondo esterno.

Tutto ciò che si trovava al di fuori della chiesa era scomparso, non esisteva più. C'erano soltanto quelle mura circolari, con le statue dei templari alle pareti, gli altari silenziosi e l'ossario dei caduti sotto di me.

Ero entrato in una dimensione senza tempo, dove un minuto, un giorno o un secolo non fanno più nessuna differenza. E a quel punto ho capito: io sono stato un cavaliere templare. Io sono morto nella prima guerra mondiale. Il tempo non esiste, è soltanto un'illusione.

Massimo Mazzucco