Ho ricevuto questa lettera da un lettore di luogocomune. Ho deciso di pubblicarla, insieme alla mia risposta, perchè credo che sia un problema che riguarda molti di noi.

Ciao Massimo, sono un giovane neolaureato in informatica che segue da tanto tempo il tuo blog e le tue conferenze.

Durante tutti questi anni mi sono fortemente appassionato a tutti i temi che hai trattato nei tuoi film e nei tuoi documentari. Mi hai fatto scoprire un mondo di giornalismo d'inchiesta e controinformazione che non conoscevo e mi hai permesso di approfondire tematiche interessantissime che mai e poi mai avrei pensato di approfondire, visto anche il mio percorso di studi.

Purtroppo sto attraversando un periodo davvero di merda. Appassionato dai tuoi argomenti ho divulgato molto nella mia cerchia di amici e parenti i tuoi documentari e diversi tuoi articoli, cercando di renderli partecipi e di illustrare un diverso punto di vista su fatti della nostra storia dati per assodati, senza cercare di convincere nessuno ovviamente ma solo presentando teorie (che poi per me sono fatti) che non tutti conoscono.

Purtroppo la natura "complottista" dei temi trattati (unita forse al lavoro ahimè svolto dai debunker in maniera perfetta negli anni), mi hanno posto sotto i riflettori di queste persone che credevo vicine e che invece ora mi evitano e mi hanno isolato, definendomi ed etichettandomi come una persona che segue "le fantasie dei complottisti", "terrapiattisti" ecc, facendo un minestrone unico dettato esclusivamente da ignoranza abissale sull'argomento. Il mio approccio è stato molto soft, senza essere uno di quelli che impone la sua visione delle cose a tutti i costi, ma a cui piace informarsi e scoprire nuovi punti di vista e parlarne. 

Non pensavo si potesse arrivare a questo punto. Sono completamente solo. Molto spesso mi chiedo se informarsi, avere punti di vista diversi o semplicemente RAGIONARE, cazzo, serva veramente a qualcosa in questo paese di merda. Sono veramente avvilito e amareggiato di come sia possibile non dico credere obbligatoriamente ai temi trattati dal tuo blog, ma per lo meno non prendere in considerazione minimamente che possa esserci un'alternativa, senza bollarla come "cazzata complottista" senza neanche spenderci un secondo d'attenzione.

Scusa per questo sfogo e questa mail lunghissima, ma a volte non è semplice questa solitudine che ho intorno. 

RISPOSTA

Anch'io ho seguito un percorso simile al tuo. Arrivato un certo punto della vita, quando ho iniziato ad occuparmi di questi argomenti, ho cominciato a perdere tutti gli amici che avevo. Tutti. Uno dopo l'altro, non appena sentivano che sostenevo la tesi alternativa sull'11 settembre, si allontanavano da me come se fossi impazzito.

È molto difficile tenere la barra dritta in quelle situazioni, perché ovviamente sarebbe molto più comodo adagiarsi nel comfort del pensiero omologato.

Ma io ho tenuto duro, perché per me è più importante cercare la verità che non cercare di uniformarsi al pensiero comune.

E alla fine ho avuto ragione. Ho fondato un sito, sul quale hanno cominciato a convergere dozzine di persone che la pensano come me, e alla fine ho scoperto che siamo tantissimi. Certo, non è più la cerchia di amici "fisici", personali, quella con cui vai al bar a darti le pacche sulle spalle, ma almeno so di essere in compagnia di persone intellettualmente oneste, che combattono battaglie esattamente come la mia, e che si supportano a vicenda in caso di difficoltà.

Quindi il mio consiglio è questo: tieni duro, e continua a fare quello che ritieni giusto, indipendentemente da dove ti porti questa strada. È l'unica regola morale che ti può portare a non perdere mai il rispetto per te stesso. Poi vedrai che la vita ti ripagherà di questa scelta, e in qualche modo anche tu avrai le tue soddisfazioni.

Anche se, per adesso, l'attraversamento del guado è sicuramente molto difficile. Ma la vita va sempre vista in prospettiva, come un film, e non come una serie di fotografie statiche.

Un abbraccio

Massimo