di Fabio Angiolini [fabiomln]

Cogito ergo sum.

Questo è un buon punto di partenza, ma la questione è: quando cogito, sogno o son sveglio? Tornerò alla fine sul significato e sul perché della domanda.

Quando si sogna si verificano almeno tre eventi singolari.

La prima cosa è l'incredibile capacità del cervello di creare all'istante situazioni che al miglior regista richiederebbero mesi di analisi e prove. Il cervello lo fa al volo, creando personaggi e sceneggiature del tutto sconosciuti all' individuo quando è in stato di veglia: soggetti totalmente inventati che posseggono una loro personalità; a volte sono timidi altre volte intraprendendenti, cattivi oppure buoni, etc... Possiedono una loro connotazione fisica: alti, bassi, biondi, mori, etc...

Mi domando su che base il mio cervello (e suppongo anche il vostro) crei letteralmente questi personaggi o le ambientazioni. Talvolta mi dico, da sveglio, che io non possiedo tutta questa fantasia e non mi capacito da dove attinga il mio cervello.

Ci sono inoltre altri due fenomeni che meritano attenzione particolare. Quando sognamo creiamo lo spazio tridimensionale in cui ci muoviamo. Possiamo andare da un posto a un altro e lo stesso fanno i nostri personaggi; mi capita durante il sogno di potermi librare nell'aria e sono così convinto di esserci finalmente riuscito che scoprire al risveglio che si trattava ancora di un sogno brucia come una delusione.

Ma non siamo creatori solo delle dimensioni spaziali bensì anche della dimensione temporale.

Infatti gli scenari che la nostra mente crea, si svolgono in periodi di tempo che nulla hanno a che vedere con quelli realmente trascorsi nel sonno.

Mentre sognamo, gli eventi generati possono durare ore o giorni mentre in realtà sono trascorsi solo pochi minuti.

Ora, se durante il sonno il nostro cervello è in grado di creare un intero mondo come quello che viviamo da svegli, chi mi (ci) può garantire che quando siamo in quello stato che chiamiamo veglia, in realtà il nostro cervello non stia facendo altrettanto cosicché noi non siamo né qui né là, né prima né dopo, ma è Lui, il cervello a creare tutto quello che percepiamo?

Quanto sopra, se interpreto correttamente il suo pensiero, è quanto sostiene R. Lanza nel suo libro 'Oltre il biocentrismo'.

È il cervello che crea la realtà e quell' oggetto che è oltre la lunghezza della nostra mano, esiste solo nella nostra mente. Lanza arriva a questa conclusione demolendo puntualmente i concetti di spazio e tempo, avvalendosi della fisica classica e quantistica.

Inoltre dimostra che siamo noi che creiamo la realtà nell' atto stesso di osservare il mondo esterno (ci sono indiscutibili evidenze sperimentali).

Benché Lanza non porti mai i sogni come esempio (io quanto meno non me ne ricordo) mi pare che la sua teoria abbia, nel modello dei sogni, un esempio perfettamente calzante.

A questo punto, riallacciandomi alle righe iniziali, formulo la domanda: c'è qualcuno che possa sostenere in maniera inequivocabile, magari attraverso un esperimento, che ci sia differenza fra il sogno e lo stato di veglia? C'è qualcuno in grado di dimostrare che in questo momento non stia effettivamente sognando o 'creando' con la mente la propria realtà?

Forse la domanda collassa in un assurdo poiché significherebbe che è il vostro cervello ad aver scritto questo articolo, facendolo comporre a un tale di nome Fabio A. E sempre il vostro cervello l'ha fatto pubblicare a un tale Massimo M.

Ora lo state semplicemente rileggendo ma siete stati voi a creare il tutto ... proprio come nei sogni.

E quindi la domanda 'sogno o son desto', da chi è posta? E a chi è indirizzata? Dal vostro cervello a se stesso?