Mi ha molto colpito la notizia che Corrado Augias restituirà ai francesi la legione d’onore, dopo che la stessa onorificenza è stata conferita al presidente egiziano Al-Sisi.

In una lettera al quotidiano Repubblica, Augias ha così spiegato la sua decisione: “La mia opinione è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d’onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l’importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Ci sono occasioni in cui anche i capi di Stato dovrebbero attenersi a quella che gli americani chiamano the right thing, la cosa giusta. Credo che il presidente Emmanuel Macron in questo caso abbia fatto una cosa ingiusta".

Il motivo per cui la notizia mi ha colpito non è per un semplice “senso di giustizia” verso Giulio Regeni. Ormai è chiaro che Regeni si è trovato coinvolto - volente o nolente - in una vicenda molto più grossa di lui. Qui bisognerebbe iniziare ad analizzare il ruolo dei servizi segreti di varie nazioni, e non è certo questo lo spazio per farlo.

Il motivo del mio stupore è dovuto al fatto che con questo gesto Augias ci ha ricordato qualcosa di cui ci stiamo tutti dimenticando: esistono i valori e i principi morali. In un periodo di grande scombussolamento sociale ed economico, ci si sta completamente dimenticando che i principi morali possono restare l’unica guida valida per non perdere completamente il senso di direzione dell’umanità.

L’avidità dei grandi gruppi finanziari, mescolata alla sete sempre crescente di potere dei gruppi dirigenti, porta progressivamente a calpestare quelli che dovrebbero essere gli unici principi guida della nostra vita sociale, e il piccolo gesto di Augias fa tanto clamore proprio perché sembra quasi una nota stonata in questa rincorsa impazzita al calpestamento dei nostri valori.

Il problema è che la stonatura sta nel coro, non nel singolo cantante.

Non basta infatti un Augias a far primavera. Il rispetto dei valori e dei principi morali dovrebbe essere una caratteristica comune di tutti i personaggi pubblici, dai politici ai giornalisti agli intellettuali.

Ma è proprio nella fragorosa mancanza di rispetto di questi valori da parte di tutti, che anche il piccolo gesto di Augias oggi può avere una grande risonanza.

Massimo Mazzucco