di Claudio Martinotti Doria

Oggi ho avuto una visione.

Era l’autunno dell’anno 2023, l’ho rilevato dall’immagine di un calendario segnato dentro un’abitazione. Nel Monferrato Casalese dove vivo, in aperta campagna e nei villaggi alcune famiglie vivevano trincerate in casa, con i confini perimetrali rinforzati da alte recinzioni, palizzate e filo spinato, le sbarre alle finestre. La maggioranza delle case apparivano vuote, abbandonate e depredate, come fossero passati dei vandali o degli sciacalli. Il degrado e il senso di morte aleggiavano ovunque mi spostassi nel mio viaggio eterico o sciamanico che dir si voglia.

Orde di zombies si aggiravano per le strade cittadine e in piccoli gruppi anche nei villaggi. Potevo percepire i pensieri dei sopravvissuti ancora vivi e vegeti, rifugiati nelle loro case, intimiditi e in molti senza possibilità di difesa, essendo privi di armi adeguate. Temevano per la loro vita e quella dei loro cari, perché era sempre più difficile reperire del cibo, se non tramite sortite, le quali divenivano sempre più pericolose, soprattutto essendo privi di armi da fuoco e capacità difensive.

Tutti i sopravvissuti nella loro mente maledicevano l’epoca delle cosiddette vaccinazioni di massa, che nell’arco di pochissimi anni hanno trasformato la popolazione in zombies. Dapprima metaforicamente, in decerebrati, covidioti, ignoranti e stupidi che, investiti del sacro compito di perseguitare i non vaccinati, hanno reso la vita difficile a costoro. Poi col tempo la metafora assunse la consistenza di una vera e propria mutazione, il cervello si atrofizzò del tutto, quei pochi neuroni rimasti cessarono di incontrarsi e produrre sinapsi. Poi mutò anche il corpo, iniziò a decomporsi come un cadavere parecchi giorni dopo la morte, nessuno mai capì se morissero veramente o se si trasformassero in morti viventi, fatto sta che continuavano a muoversi e a imitare alcuni gesti quotidiani della vita precedente, come portare il cellulare davanti agli occhi o all’orecchio o a portare la mascherina …

Alcuni sopravvissuti dotati di competenze scientifiche hanno ipotizzato che il fenomeno sia stato causato dalle nano-molecole contenute nei sieri genici sperimentali, impropriamente denominati “vaccini”, inoculati alla stragrande maggioranza della popolazione. Una conseguenza cioè di nanotecnologie prodotte allo scopo di ridurre demograficamente la popolazione, ma che l’esperimento non abbia sortito esattamente quanto si aspettassero e sia loro sfuggito al controllo.

Gli zombies non erano aggressivi e neppure famelici, come descritti in molti film e serie tv, erano quasi del tutto innocui, rappresentavano un pericolo solo perché cercavano di afferrare i vivi e coloro che riconoscevano come diversi da loro, oppure perché si paravano davanti all’improvviso provocando un trauma al malcapitato, oppure cercavano d’introdursi nelle case facendo danni alla ricerca di chissà cosa. Non si capiva quali dei sensi in loro funzionasse ancora, tranne l’udito sul quale non vi erano dubbi, al minimo rumore di dirigevano verso la direzione da cui proveniva, quindi bisognava evitare di rumoreggiare.

Le armi cui mi riferivo prima, quelle che mancavano a molte famiglie, prudentemente nascoste in casa, sarebbero semmai servite per difendersi dai vivi malintenzionati che a bande si aggiravano per depredare le case approfittando dell’assenza di qualsiasi ordine costituito. Questo parecchio tempo dopo aver partecipato a una specie di breve guerra civile, durante la quale si sono vendicati di tutti coloro che li avevano perseguitati perché non vaccinati, quantomeno di coloro che sono riusciti a raggiungere, perché la leadership politica con tutti i complici mediatici e istituzionali d’alto livello è riuscita a fuggire e a non trasformarsi perché le loro vaccinazioni erano fasulle, avendo fatto un placebo per ingannare il pubblico simulando di dare l’esempio.

C’era come un clima di attesa nei sopravvissuti rifugiati nelle loro case, forse più una speranza, in un intervento divino o extraterrestre di qualche civiltà più evoluta, di quelle che da tempo immemore visita e forse vigila sul nostro pianeta, che potesse salvare questa esigua porzione d’umanità ancora sopravvissuta alla strage e alla barbarie. Ma forse era solo una vana speranza, un’illusione, l’ennesima. Nel frattempo occorreva evitare di produrre rumore, sia per non attirare gli zombies ma soprattutto le bande di predatori che rastrellavano il territorio alla ricerca di cibo e di vittime.