Il prolungamento dello stato di emergenza al 31 marzo non ha provocato nessuna polemica particolare, né a livello politico né a livello popolare.

È come se il popolo italiano si fosse ormai rassegnato a subire sistematicamente i diktat che arrivano dal nostro commissario europeo travestito da primo ministro. Gli indignati - la minoranza - continueranno ad essere sempre più indignati, mentre la maggioranza di pecore belanti ormai inghiotte qualunque boccone senza fiatare. E tutto in nome di quella libertà conquistata che in realtà non è altro che libertà sottratta ad altri.

Nessuno che si domandi come mai, pur avendo quasi il 90% dei vaccinati, ci ritroviamo ancora con limitazioni di ogni tipo alla nostra vita quotidiana. Nessuno che si domandi come mai un vaccino che doveva risolvere i nostri problemi in pochi mesi si stia rivelando un semplice palliativo temporaneo – chissà poi quanto efficace – da ripetere ogni sei mesi.

Ormai l’idea del vaccino come unico salvatore dell’umanità ricorda da vicino il dogma cattolico ‘extra ecclesiam nulla salvatio’.

Con una piccola differenza: i cattolici fanno le regole per sè, e non rompono le scatole a nessuno. I vaccinazisti invece stanno imponendo a tutti una idea di “nuova normalità” della quale saranno loro le prime vittime. Ma quando se ne accorgeranno - se MAI se ne accorgeranno - per loro sarà troppo tardi.

Ma noi teniamo duro: resistere in questo momento al gorgo mortale della follia potrebbe rivelarsi per noi la ‘unica salvatio’.

Massimo Mazzucco