L'omicidio Kennedy è un fake clamoroso. Si tratta di una palese messinscena, girata con centinaia di comparse, che aveva lo scopo di ingannare il mondo intero per togliere di mezzo un presidente scomodo. Basta studiare con un pò di attenzione le immagini disponibili per capirlo.

Prova #1 - LE COMPARSE

Siamo a Dealey Plaza, pochi istanti prima dell'inizio della presunta sparatoria. Guardate come sono tutte messe in riga le comparse che devono fingere di assistere al passaggio del presidente. Tutte belle allineate, come dei soldatini ubbidienti. Non c'è nessuno fuori posto, nessuno che alzi la mano per salutare il presidente. Queste sono chiaramente comparse che attendono gli ordini dalla regia, dopo essere state posizionate in modo regolare e ordinato lungo il percorso.

 

Prova #2 - LA STRANA AMICA DI MARY MOORMAN

In questo ingrandimento del film di Zapruder si vede l'attimo in cui Mary Moorman (a dx.) scatta la famosa Polaroid "della staccionata", un attimo prima del presunto colpo mortale. Peccato che la sua amica (Jean Hill, a sx.) sia completamente disinteressata a quello che sta accadendo. Davanti a lei stanno passando il presidente degli Stati Uniti e la First Lady in persona, ma lei guarda da tutt'altra parte. E' chiaramente una comparsa distratta, che non sta seguendo con attenzione le istruzioni della regia.


Prova #3 - UN'ALTRA COMPARSA DISTRATTA

Come da indicazioni della regia, tutte le comparse corrono verso la collinetta erbosa, subito dopo la sparatoria. Peccato che uno di loro se ne fotta palesemente delle istruzioni, e se ne vada invece in direzione opposta. Questa è una chiara indicazione che tutta la scena non è altro che un enorme set cinematografico.


Prova #4 - DOV'E' IL SANGUE DEL PRESIDENTE?

Questa è la limo del presidente, dopo il presunto attentato. Come si può vedere, sul sedile c'è pochissimo sangue. Questo è incompatibile con il tipo di ferite ricevute. Io ho fatto 5 anni nei Marines e 3 nei paracadutisti, ho combattuto in Congo, in Libano e nel Laos, e di armi da fuoco me ne intendo. Nessun proiettile, per quanto piccolo, provocherebbe una fuoriuscita di sangue così limitata, dopo aver attinto al bersaglio nel modo in cui si vede nel filmato di Zapruder. E' evidente che gli assistenti di scena che hanno fotografato la limousine avevano finito la salsa di pomodoro. Siamo di fronte ad un fake clamoroso.


Prova #5 - LA CAMICIA DEL PRESIDENTE

Anche la camicia del presidente mostra delle chiare incongruenze con la sparatoria. Il sangue sulla camicia (foto a sx.) è troppo poco, rispetto alle ferite ricevute. Inoltre è sospettosamente di colore arancione: sappiamo tutti bene che l'arancione è il colore della massoneria, perchè ORANGE = 33. Infine (foto a dx.), è impensabile che il bottone della camicia non sia saltato via, per la pressione dovuta all'impatto del proiettile che ha attraversato il collo. Quella camicia è chiaramente un accessorio di scena, e non è mai stata indossata da nessun presidente.


Prova #6 - L'OPERATORE TROPPO CORAGGIOSO

La sparatoria è appena avvenuta, ma invece di mettersi al riparo da eventuali nuovi proiettili, questo cineoperatore continua tranquillamente a girare, incurante del pericolo. Il suo comportamento è decisamente sospetto: è evidente che sappia con chiarezza che si tratta solo di una messinscena.


Prova #7 - "CRISIS ACTORS"

Ormai lo sappiamo, esistono delle agenzie specializzate che ti prestano gli attori per inscenare scene di panico ("crisis actors") e farle passare per vere. Eccone un classico esempio. Il ragazzo che si vede sulla sinistra si trova davanti al Book Depository di Dealey Plaza, subito dopo la sparatoria, e si finge molto preoccupato per quello che è accaduto. In realtà si tratta di un attore di Hollywood, come si può constatare dal fotogramma in alto a destra, che è tratto dal documentario "La vera storia della marijuana". (Lo stesso personaggio sarà poi visto anche nella hall dell'Ambassador Hotel, in occasione dell'omicidio di Robert Kennedy, e compare anche fra la folla che segue il funerale di Martin Luther King).


Prova #8 - L'ASSASSINO DI OSWALD SE LA RIDE

Questo è Jack Ruby, il presunto assassino che avrebbe ammazzato (foto a sx) il presunto omicida del presidente Kennedy, Oswald. In questa foto (a dx) scattata poche ore dopo, però, Ruby sorride sornione, come se nulla fosse successo. Ancora più divertito appare il cronista alle sue spalle, che gli porge il microfono. Chiaramente costoro sanno di far parte di una messinscena, e se la ridono fra di loro.


Prova #9 - LA STRANA "MIRA" DI JACK RUBY

Un'altra prova che non è stato Ruby ad ammazzare Oswald: nella foto a sx si vede chiaramente che Ruby mira allo stomaco di Oswald, mentre nella foto dell'autopsia vediamo solo una escoriazione sul costato sinistro di Oswald. Dov'è finita la ferita allo stomaco causata dalla pallottola? Superfake!


Prova #10 - LO STRANO DITO DI RICHARD NIXON

Questo è Richard Nixon, che commenta il presunto omicidio di John Kennedy pochi giorni dopo l'attentato. Come si vede dall'immagine, il dito medio è troppo lungo per essere il suo. Chiaramente è stato ritoccato, da qualcuno che vuole mandarci un messaggio nascosto: "Siete tutti dei coglioni - ci stanno dicendo - se credete a questa storia".

In conclusione, tutte queste prove dimostrano in modo irrefutabile che l'omicidio di Kennedy non è mai avvenuto. Probabilmente il presidente è stato fatto scomparire in un modo più discreto e sicuro dalla Casa Bianca, mentre il mondo intero si beveva tranquillamente la grande messinscena di Dealey Plaza.

Io ho ragione, tutti quelli che non la pensano come me sono dei poveracci con le fette di salame sugli occhi, e sfido chiunque a dimostrare il contrario.

Massimo Mazzucco

PS: Se a qualcuno non fosse chiaro il senso di questo articolo, al post #43 trovate la spiegazione.