Era il 2004, quando il presidente Bush annunciò che l’uomo sarebbe “tornato sulla luna”. Poi il programma lunare (chiamato Constellation) entò in una spirale di costi e di problemi che portò alla sua cancellazione, nel 2010, da parte di Obama. Il nuovo presidente americano, comunque, mantenne vivo il programa di sviluppo della capsula Orion, e pose il 2015 come data di consegna del nuovo progetto di vettore spaziale Super Heavy Launch Vehicle. Il lancio della prima missione, chiamata Artemis, era stato previsto per il 2016, poi il neoeletto Trump lo spostò al 2017. Altri problemi e altri costi rallentarono nuovamente il progetto, e così anche la presidenza Trump è arrivata alla fine, senza che un solo missile con destinazione luna si sia staccato sulla rampa di lancio. Ora finalmente tocca a Biden cercare di ripetere l’impresa che oltre 50 anni fa riuscì – con apparente facilità - al presidente Nixon: vedere un razzo americano che parte per la luna. Ma, per sicurezza, questa missione non avrà umani a bordo, ma solo manichini. L’articolo che segue è stato scritto più di tre anni fa, nel febbraio 2019.

Helga e Zohar vanno sulla luna

Secondo me si divertono come dei pazzi a prenderci per il culo. Non ci può essere altra spiegazione, per una notizia come quella circolata in questi giorni sull'imminente viaggio spaziale di Helga e Zohar intorno alla luna.

Helga e Zohar sono due manichini, il cui scopo sarà quello di misurare le radiazioni cosmiche ricevute dagli astronauti durante un viaggio circumlunare.

Dal sito della ESA, l'agenzia spaziale europea,  leggiamo: "Questi due manichini occuperanno il posto dei passeggeri durante la prima missione di Orion intorno alla luna, andando più lontano di quanto un essere umano abbia mai viaggiato fino ad oggi. Dotata di 5600 sensori, la coppia di manichini misurerà le quantità di radiazioni a cui gli astronauti potrebbero essere esposti nelle missioni future, con una precisione senza precedenti."

Ma allora, scusate, la misurazioni "fatte durante le missioni Apollo" sulla luna che fine hanno fatto? Non servono più a nulla?

Perchè mai la NASA, parlando delle missioni Apollo, dichiarò negli anni '70: "I dosaggi ricevuti dagli astronauti dell'Apollo erano insignificanti in termini di conseguenze mediche o biologiche"? Con che cosa le hanno misurate le radiazioni nel 1969? Con un centimetro da sartoria? O con un acchiappafarfalle?

E il buon Attivissimo, che nel suo libro ha scritto "una missione lunare di pochi giorni come quelle Apollo comporta radiazioni complessivamente equivalenti a una radiografia o a tre anni di vita sulla Terra" dove le ha prese le sue informazioni? Sul Corrierino dei Piccoli?

Ma la cosa più allucinante, nell'articolo dell'ESA, è che non ci sia nemmeno il più lontano riferimento alle missioni Apollo degli anni 60. E' come se non fossero mai esistite. E' per questo che parlo di presa per il culo. Ti vogliono sbattere sotto il naso la realtà di oggi, fingendo che quella di ieri (anche se in realtà era farlocca) non sia mai esistita.

Oppure c'è un'altra spiegazione, per questo dilemma amletico: il tempo scorre all'indietro. Ovvero, oggi siamo nel 2019, ma il 1969 non è ancora arrivato. Per cui non possiamo ancora sapere che in un futuro non lontano - ovvero fra 50 anni, andando all'indietro - degli esseri umani potranno tranquillamente circumnavigare la luna senza temere gli effetti negativi delle radiazioni cosmiche, perchè lo dirà la NASA stessa. Ma oggi questo non possiamo ancora saperlo, per cui siamo costretti a mandare dei manichini intorno alla luna per misurare il pericolo effettivo. Solo fra 50 anni scopriremo che non "fubbe" necessario.

Massimo Mazzucco