[img align=right]library/delay-o.jpg[/img][b]E' ARRIVATO IL PRIMO ASSAGGIO[/b] Per tutti quelli che pensavano che una vittoria di Kerry non avrebbe fatto una gran differenza, è arrivato il primo segnale di quelli che saranno i prossimi due anni di amministrazione Bush. Sempre sperando che non diventino quattro. Il meccanismo legislativo americano prevede che ogni nuova legge debba avere l'avallo della presidenza, concedendo a quest'ultima un pesante diritto di veto su qualunque proposta o decisione del Congresso (Parlamento). I "Padri Fondatori" però, nello scrivere la costituzione, studiarono anche un sistema di elezioni incrociate, per cui ogni due anni dopo l'elezione del presidente (un pò come le Olimpiadi Invernali) si rieleggono due terzi del Congresso. Si chiamano mid-term elections, e sono intese a spezzare sia eventuali accumuli di potere nelle mani di un solo partito, sia eventuali situazioni di stallo (gridlock), fra presidente e Congresso (accadde nel periodo 91-93, fra Clinton e un Congresso a maggioranza repubblicana, quando per molti mesi stettero a guardarsi in cagnesco e non passò nemmeno una legge sugli stuzzicadenti). Nelle mid-term del 2002 i Repubblicani di Bush si erano presi una ventina di seggi in più alla Camera, e soprattutto avevano raggiunto i fatidici 51 senatori su 100, che ti permettono di fare praticamente quello che vuoi. Ma con 49 senatori contro, ne basta solo uno dei tuoi che non sia d'accordo, e disastri veri e propri non riesci ancora a farne. Ora invece, dopo le presidenziali appena trascorse … …(in cui si rimette in gioco l'altro terzo del Congresso), i repubblicani si sono ritrovati con un margine ancora maggiore alla Camera (quasi 40 deputati in più), ma soprattutto con 54 senatori a mandare a Bush le leggi da approvare. A occhio, di diritto di veto per almeno due anni non dovremmo nemmeno sentirne parlare. Si cominciano invece a sentire, come dicevamo, gli effetti euforici della nuova maggioranza, che è subito intervenuta per soccorrere un loro big in difficoltà. Tom DeLay, potente senatore del Texas molto vicino al presidente, è in seri pasticci a casa sua. Un'indagine in corso per corruzione (ricorda niente?) ha già decimato i suoi più fedeli collaboratori, e sta per arrivare a lui stesso. Si parla di decine di milioni di dollari in bustarelle (ricorda niente?), che rischiano di mettere fine alla carriera del politico texano. Ma ecco che pronto interviene il nuovo Congresso, e fra le bombe dell'Iraq e la crisi economica che imperversa, decide con urgenza di promulgare una legge che esenti qualunque senatore, che si trovasse in difficoltà legali nel proprio stato, dall'obbligo - fino a ieri in vigore - di lasciare immediatamente il posto in Campodoglio. Ricorda niente? Massimo Mazzucco