[img align=right]library/ak-o.jpg[/img]L’articolo di [i]Repubblica[/i] ha il chiaro sapore della denuncia, definisce il fatto un “giallo”, e lo caratterizza come “inquietante”: una jeep dell’esercito italiano è saltata su una mina lungo una strada dell’Afghanistan - fortunatamente senza creare vittime – e la portiera rimasta spalancata del mezzo blindato ha rivelato al suo interno il simbolo dell’Afrika Korps. “In Afghanistan sognando El Alamein” esordisce [url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Battaglione-Rommel/1980887]l’articolo [/url]di Gianluca Di Feo, intitolato “Battaglione Rommel”, che nel sottotitolo recita: “i nostri soldati vanno in missione con la palma dell’Afrika Korps hitleriano dipinta sulle jeep”. Il tono è quello dello scoop: “sono foto sfuggite alla censura del nostro Stato maggiore”, dice l’articolo, e la conclusione è una condanna chiara e impietosa: “Sì, è il simbolo inconfondibile dei reparti di Rommel che portarono la bandiera hitleriana alle porte del Cairo”. In altre parole, a [i]Repubblica[/i] si sono accorti ieri che fra i nostri militari non aleggia lo spirito altruistico di Madre Teresa di Calcutta, ma predomina una intensa nostalgia “per i bei tempi andati”, in cui si poteva picchiare, distruggere e massacrare a piacimento, nel nome e con l’impunità della superiorità razziale che ci aveva portato all’alleanza con Hitler in primo luogo. Ohibò! Che fare ora? Tacere no di certo! Denunciamo il tutto alla pubblica opinione, e aspettiamo fiduciosi un’inchiesta ... ... che non mancherà di punire in maniera esemplare questa palese distorsione del significato e del ruolo dell’esercito italiano nel mondo. Ah, già, un momento però: pare che questo in Italia non si possa fare. Dimenticavamo che noi degli Stati Uniti siamo la sguattera più umile, quella che accetta anche le ingiurie e le prepotenze che gli altri servitori rifiutano altezzosi. C’è un limite a tutto, ma per noi no. Se quindi siamo stati obbligati ad andare in guerra con loro, poi non ci possiamo lamentare. A proposito, dov’era [i]Repubblica[/i] quando il nostro governo calpestava platealmente la Costituzione, e si univa ufficialmente alla guerra di conquista americana, pur di accontentare i nostri padroni e conquistatori? A protestare a voce alta, nel nome del popolo italiano e dei valori che rappresenta nel mondo, oppure a tener bordone alle sguattere di governo, aiutandoli a venderci una “missione di pace” a cui solo un imbecille avrebbe potuto credere? Però poi sono tutti pronti a gridare allo scandalo per una decalcomania qualunque, quando quella non è che il frutto di una cultura guerresca che loro stessi hanno contribuito a perpetrare con il loro vergognoso e inaccettabile silenzio. Massimo Mazzucco