IERI, OGGI, L'ALTROIERI

di Massimo Mazzucco

Chiunque abbia inventato la globalizzazione, si deve essere dimenticato di mettere a punto un piccolo particolare: nel momento in cui vuoi estendere il tuo mercato a tutti gli angoli del mondo - o meglio, per usare i termini più in voga del momento - "portare la democrazia" a tutti gli angoli del mondo, devi anche ricordarti che il libero mercato non prevede solo il libero flusso delle merci, ma anche quello degli umani che le producono e le consumano.

E' infantile pensare che un quinto del mondo, l'occidente capitalistico, possa di colpo allargare ed imporre i suoi mercati e i suoi prodotti su scala globale, senza che questo comporti anche un certo riflusso umano verso la sorgente dei beni. E come se si pretendesse di vendere in tutta Italia le automobili prodotte in una sola regione - diciamo, a caso, il Piemonte - ma poi si impedisse a chi compra quelle auto di venire in Piemonte a partecipare alla produzione. (Vedi Trevico-Torino, infatti).

I vasi comunicanti a senso unico non sono ancora stati inventati, e persino il cuore, che ha la pretesa di pompare sangue alle più remote arterie del nostro sistema, è poi obbligato ad accettare sangue di ritorno dalle stesse zone. Ma il sangue di ritorno è notoriamente sporco, ... ... e non si può pensare di ignorarlo, o tanto peggio di rispedirlo al mittente così com'è. Va ripulito con calma, attraverso le reni, poi va riossigenato a dovere attraverso i polmoni, e poi lo si può reintegrare in un organismo finalmente equilibrato.

Ma quella che sembra soltanto una piccola distrazione "programmatica" del globalizzatore, nasconde forse un problema molto più antico ed universale:


Che venissero dall'Africa equatoriale, dall'Italia o dal bacino del Mediterraneo...



Che li chiamassimo schiavi, emigranti o clandestini...


Che fosse il 1804, il 1904, o il 2004...



... il volto della disperazione non cambia mai.

Questo volto, apparentemente estraneo, non è che il riflesso oscuro del nostro, quello superbo e scintillante del benessere e dell'egoismo.

Siamo noi, i pochi privilegiati, che per continuare ad esserlo dobbiamo togliere ai tanti quel poco che già hanno, pretendendo di non dare loro nulla in cambio.

Massimo Mazzucco