INIZIA LA GUERRA TIEPIDA?

Nel primo viaggio all'estero che Bush fece quattro anni fa, il neo-eletto presidente andò in Israele a conoscere quello che avrebbe definito il suo "nuovo amico", Ariel Sharon. Nel secondo andò invece da Putin, per discutere le quote di un parziale disarmo nucleare, relative ad un paio di migliaia di testate giacenti, delle quali ci si voleva evidentemente sbarazzare. Ma mentre Bush se ne partiva da quell'incontro professando di aver trovato un altro "amico", Putin mostrava la classica espressione sorniona di quello che ha appena messo nel sacco un pivello qualunque.

Sarà come sarà, ma oggi Putin ha annunciato al mondo che presto la Russia disporrà di armi atomiche... ... e strategiche "che nessun altro al mondo avrà, nè potrà permettersi." Giulietto Chiesa, buon conoscitore dell'universo russo, invita da un articolo sulla Stampa a prenderlo sul serio. D'altronde, l'uomo non è certo di quelli che soffrano di freddo allo stomaco. La sua salita al potere è stata punteggiata da svariati episodi "oscuri", nei quali curiosamente ci hanno sempre rimesso i suoi più tenaci avversari. Ed abbiamo appena visto con le elezioni in Ucraina - e un mese prima in Georgia - quanto poco Putin ami intromettersi negli affari locali delle "repubbliche indipendenti".

Va anche ricordato che pochi mesi dopo quell'incontro, gli Stati Uniti annunciarono l'uscita unilaterale dal trattato USA-URSS sui missili con testate multiple (ABM). E subito dopo - a poche settimane dall'11 Settembre - approvavano definitivamente il programma di difesa detto "scudo stellare". Ma Putin, sempre nell'annuncio di ieri, ha fatto capire che questo sistema è già obsoleto, essendo stato superato dalla sua nuova "arma segreta" prima ancora di andare in cantiere.

Putin ha inoltre aggiunto che molto probabilmente venderà all'Iran dei nuovi missili a tecnolgia avanzata, in grado di trasportare testate multiple ad una distanza di oltre 180 Km, e soprattuto impossibili da intercettare con le tecnologie che l'America ha attualmente a disposizione. E qui entra in gioco Israele, il quale teme l'Iran più di tutti gli altri stati arabi messi insieme.

Gli interessi che spingono l'industria degli armamenti sono enormi, e vale il detto di non so più chi, che un giorno sentenziò "finchè ci sarannno guerre, ci sarà sempre bisogno di cannoni per combatterle." Sembrerebbe quindi che pace e ricchezza siano due stati d'animo difficilmente conciliabili fra loro.

A giudicare da tutti questi indizi, pare di trovarsi di fronte ad una escalation che ha tutta l'aria di portare ad una nuova guerra fredda. Anzi, una guerra "tiepida", in questo caso, visto che, a differenza della prima, i rapporti oggi sono appunto "amichevoli".

La verità, si spera, è forse un'altra. Pur non trattandosi di bluff veri e propri, nè avendo vere intenzioni di dominio assoluto, le due superpotenze stanno mostrando i muscoli, per avere maggiore potere di contrattazione in tutte le vicende mondiali che ormai le vedono coinvolte da vicino. Se è vero che non può fare un gesto il pescatore eschimese di cui non risenta in qualche modo la farfalla brasiliana, è certo vero che non può muoversi un solo dollaro legato agli armamenti senza che gli interi equilibri mondiali ne risentano. Anche questo è globalizzazione.

A noi, poveri elettori "senza portafoglio", non resta che metterci seduti e stare a guardare.

Massimo Mazzucco

 

VEDI ANCHE:

SOPRA LE NOSTRE TESTE



Un dialogo immaginario fra Putin e Bush, a pochi giorni dalla cattura di Saddam Hussein.


TRE UOMINI E UN PIANETA



Nuove amicizie e vecchie alleanze - la storia è sempre la stessa.