[b]ITALIA PAESE CATTOLICO[/b] Facciamo tutti finta di essere dei grandi mangiapreti, diciamo tutti che "io in chiesa non ci vado da una vita", ci riempiamo tutti la bocca con parole come "separazione fra Stato e Chiesa", ma in fondo in fondo siamo tutti cattolici fino al midollo. Lo siamo storicamente, lo siamo culturalmente, lo siamo geneticamente. E così accade che, con il Papa in agonia, l'"altra" religione nazionale decide di cedere il passo, ... ... e il campionato di calcio clamorosamente si ferma. "Un atto dovuto", ci dicono coloro che lo hanno deciso, evitando così di giustificare in maniera razionale una scelta che non saprebbero in nessun modo argomentare. Tecnicamente, infatti, sta morendo un capo di stato straniero, ed egli inoltre, ufficialmente almeno, non è ancora morto. In via del tutto teorica, quindi, se l'agonia del Papa volesse trascinarsi per alcune settimane, il campionato dovrebbe restare fermo fino a decesso avvenuto. Ma anche se la notizia ufficiale venisse data a ore, resta il fatto di una scelta assolutamente ingiustificabile sotto ogni punto di vista. Non si capisce perchè non si sarebbe potuto andare tranquillamente allo stadio, ed osservare un momento di silenzio e di raccoglimento per il personaggio tanto amato. Lo si sarebbe potuto certamente celebrare meglio, ad esempio, evitando per una volta tanto di odiarsi come cani randagi da una curva all'altra delle scalinate. Ma il cattolico non è sincero, non può esserlo perchè la storia gli ha insegnato che se vuole sopravvivere non può permettersi di esprimere quello che prova, nè di dire chiaramente ciò che pensa. E così si parla di atto dovuto, mentre è molto più probabile che si voglia tenere la gente a casa perchè già ci sono le elezioni - chissà perchè lo sport si debba fermare, ma la politica no, fra le altre cose - e la funesta notizia ci verrà data in tutta probabilità nella serata di domenica. Altrettanto cattolica è la nostra ipocrisia, con la quale fingiamo di accettare questo "atto dovuto" con compunta commozione, mentre non ce ne frega assolutamente niente di stare in raccoglimento per il Papa agonizzante, ed approfitteremo della mancata sfida domenicale per lavare la macchina, per ronfare tutto il pomeriggio come dei pachidermi, o al massimo per rimettere in ordine quel maledetto scantinato dove ormai non c'entra più nemmeno uno spillo. Dopodichè una bella doccia salutare, e con rinnovate energie di metteremo davanti ad un piatto di pastasciutta, mentre ascoltiamo distratti la caterva di frasi fatte che si rovesciano dal televisore, in occasione dell'avvenuto "decesso del Sommo Pontefice". Senza mai domandarci nemmeno una volta perchè mai il mondo si debba fermare quando muore un signore che ha vissuto pienamente i suoi 84 anni suonati, mentre tutto procede regolarmente quando dozzine e dozzine di bambini vengono quotidianamente annientati dalle bombe all'uranio dei nostri "alleati" in terra irachena. Massimo Mazzucco