Michelangelo è considerato dalla Chiesa, e dalla tradizione in genere, il più eccelso artista cristiano che la storia abbia mai conosciuto. Non per nulla fu affidata a lui la decorazione della Cappella Sistina - lavoro immane, che lo impegnò praticamente per tutti gli ultimi venti anni della sua vita.

La recente pubblicazione di alcune sue lettere, indirizzate ad amanti vari, ha però confermato ufficialmente ciò che già si sapeva da sempre, e cioè che Michelangelo fosse omosessuale. Fortemente, maschilmente, marcatamente omosessuale. La sua ammirazione per il corpo maschile lo portava infatti ad utilizzare modelli maschi - e sempre particolarmente muscolosi - anche per le figure femminili, e pur quando si trattasse di dipingerne il volto, l'ambiguità restava spesso più che apparente. Quasi voluta, si direbbe.

A rileggere infatti la Cappella Sistina sotto questa luce, si scovano dettagliche confermerebbero quasi una sfida divertita a nascondere ciò che non si può dire apertamente. Questo va ad aggiungersi alle voci,  già note, di continui dissapori con Clemente VII, il papa che gli aveva commissionato gli affreschi: Pare che un giorno, di fronte alle lamentele del papa perchè il lavoro sembrava non finire mai, Michelangelo lo abbia fatto mandare a quel paese, definendolo "una testa di cazzo". Poco tempo dopo, completava uno dei pannelli laterali della volta, di cui riproduciamo un dettaglio.



A chi vorrà gridare alla "dissacrazione", ricordiamo solo che nè i dipinti nè le lettere - nè la storia in genere - sono opera nostra, e che comunque, fra una presunta dissacrazione ed una acquiescente ipocrisia, preferiamo mille volte la prima.

Di Michelangelo interessa l'arte, non l'attività sessuale. E più un'opera d'arte offre una lettura differenziata, casomai, più il suo valore intrinseco va verso l'assoluto.