LA PROVA DEL NOVE

(E' disponibile il video sottotitolato)

Quante probabilità ci sono che la polizia di Londra decida di fare una esercitazione antiterrorismo, immaginando degli attacchi con esplosivi piazzati proprio nelle stesse stazioni in cui gli attacchi sono avvenuti, nello stesso giorno e alla stessa identica ora?

La risposta potrebbe essere questa: ci sono le stesse probabilità che c'erano, quattro anni fa, che la difesa aerea americana e la CIA decidessero di simulare un attacco a Torri e Pentagono, con aerei civili dirottati, proprio nel giorno e nell'ora in cui i veri attacchi sono avvenuti.

Peter Power è un personaggio relativamente noto al pubblico inglese: ex-agente di Scotland Yard, autore di libri, frequente ospite televisivo, ... ...è oggi direttore della Visor Consultants, una curiosa società specializzata in "prevenzione dei disastri" di ogni tipo e dimensione.

Ed è stato lui stesso a raccontare in televisione il proprio stupore, nell'accorgersi che la mattina del 7 Luglio, mentre stava dirigendo un'esercitazione per un eventuale attacco terroristico nelle stazioni del metrò di Londra, le bombe che esplodevano erano vere, che i feriti e le urla erano veri, e che i soccorsi che fortunatamente aveva sottomano andavano immediatamente reindirizzati verso le vittime reali di quelle esplosioni.

Non può non tornare alla mente, a questo punto, l'altra strepitosa coincidenza, perfettamente simmetrica a questa, in cui la difesa aerea americana aveva in corso la simulazione di un attacco a Torri e Pentagono, con aerei civili sequestrati, proprio nel momento stesso in cui questo avveniva davvero.

Perchè può essere utile, agli eventuali cospiratori, un doppio evento di questo tipo? Perchè in tale situazione avviene che, ad esempio, i controllori del traffico aereo di colpo si trovano sugli schermi non più quattro, ma ben venti aerei dirottati contemporaneamente, di cui solo quatrro sono quellli da intercettare. Ma quali, a questo punto? [Vedi spezzone nel filmato allegato]. Oppure avviene, ad esempio, che subito dopo l'esplosione al Pentagono ti ritrovi con ambulanze e personale medico già sul luogo, pronti ad intervenire. Oppure ancora -soprattutto - avviene che se per caso qualcuno dei tuoi commette un errore, e viene preso col sorcio in bocca, puoi sempre dire che faceva parte dell'esercitazione, e hai mille possibilità in più per confondere le acque.

Ma allora perchè mai un Peter Power dovrebbe andare in TV a raccontarlo a mezzo mondo, ci si domanda? Perchè Peter Power, evidentemente, non fa parte del gioco, ed è anzi una pedina utile per dare all'operazione la legittimità di cui necessita, e per mettere in moto certi meccanismi indispensabili, come quello di far abbassare il livello di guardia della sicurezza nazionale proprio nelle ore degli attentati. Cosa che infatti era regolarmente avvenuta. Con il livello di guardia abbassato, infatti, non scatta più lo stesso responso dalla polizia locale se per caso un cittadino nota dei movimenti sospetti nei sotterranei del metrò, poco prima delle esplosioni. "Lo sappiamo - gli rispondono dal centralino - è in corso un'esercitazione, ma grazie lo stesso", e la cosa finisce lì.

Quello che non era previsto, forse, è che Power finisse in TV a raccontare in diretta il suo stupore - apparentemente genuino, infatti - per l'eccezionale coincidenza.

Non abbiamo niente per supportare i nostri sospetti, ovviamente, se non forse questo semplice ragionamento: con il G8 che inizia proprio quella mattina, e con le tensioni in tutto il paese che solo un idiota può non prevedere, ti sembra quello il momento più adatto per metterti a fare esercitazioni antiterrorismo? Perchè rischiare di spaventare e confondere inutilmente la gente? Perchè disperdere e dimezzare forze di pronto intervento che ti possono venire necessarie in qualunque momento (si suppone che tu non sappia che ti troverai invece i soccorsi a portata di mano)? Ma soprattutto, perchè obbligare il livello di guardia della sicurezza nazionale ad essere abbassato, proprio in quelle ore, quando potresti tranquillamente aspettare un paio di giorni, e metterti in moto quando tutto è tornato alla normalità?

Ovvero, quale questore concederebbe mai i pemessi per quell'esercitazione, per una società privata oltretutto, in una giornata così cruciale?

Non sappiamo fino a che punto gli inglesi, meno fessi di molti altri popoli, si siano resi conto di questa lampante coincidenza, ma sarebbe davvero bello che, una volta passato lo spavento, mangiassero la foglia, e che il simpatico Blair facesse come minimo la fine del buon Aznar.

Massimo Mazzucco


Vedi/scarica il filmato, sottotitolato in italiano, direttamente da Arcoiris TV.

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Questo è il testo tradotto, per chi non riuscisse a scaricare il video:

PETER POWER: "Oggi stavamo facendo un'esercitazione per conto una compagnia, nella City - tenga presente che ora lavoro nel settore privato - e abbiamo riunito un migliaio di persone, coinvolte nell'organizzazione del pronto intervento, e la cosa incredibile è che avevamo previsto una situazione con degli attacchi simultanei alle stazioni della metropolitana e di superficie, e quindi ci siamo trovati a dover passare dall'esercitazione fittizia alla realtà.

INTERVISTATORE: Tanto per essere chiari, lei stava effettivamente mettendo oggi in atto una esercitazione, che prevedeva esattamente questa situazione?

PETER POWER: Si, praticamente identica. Ero in piedi dall due del mattino, perchè questo è il nostro lavoro - la mia società, Advisor Consultants, è specializzata nell'aiutare il personale a rispondere a situazioni d'emergenza, come si salta da una situazione in cui pensi al rallentatore ad una in cui devi agire in tutta fretta. E abbiamo scelto una situazione, col loro aiuto, basata su un attacco terroristico, perchè si trovano in vicinanza di edifici di proprietà di businessmen ebrei, e perchè ci sono piu banche americane nella City che ce ne siano in tutta New york, ed era quindi una scelta logica….

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Quello che segue l'intervista di Power è un breve spezzone da un documentario TV, in cui si sente un dialogo fra due controllori di volo, durante gli attacchi dell'11 Settembre, confusi fra quale sia un dirottamento vero e quale faccia invece parte dell'esercitazione in corso.