LE CELLULE ADDORMENTATE COLPISCONO BUSH ALLA SPROVVISTA

Ma non sono quelle di Al-Queda

16.06.04 - Ormai potremmo definirla “la maledizione del boomerang”: tutto ciò che i vari leader neo-cons nel mondo fanno per cercare di tenere in piedi le loro bugie, prima o poi gli ritorna sulla nuca, facendo il doppio del male che intendevano infliggere all’avversario.

Prendiamo la recente morte di Reagan, con tutto quello che è avvenuto intorno a questa. Per un’intera settimana i media hanno martellato la popolazione con immagini di repertorio, celebrazioni, ricordi, eulogie, commemorazioni, spezzoni di film, salatini e bibite ghiacciate. Insomma, sembrava che fosse morto di nuovo George Washington in persona, ed alla squadra di Bush, che non vedeva l’ora di tirare il fiato dopo intere settimane passate a parare colpi da tutte le parti, non è sembrato vero poter cavalcare questo momento di pausa emotiva, di targa schiettamente repubblicana. E a furia di evocare anche quello che non è mai successo, la sceneggiata mediatica ha finito per commuovere anche il più duro dei democratici, con Bush che compariva dappertutto, apprezzando lodando e ricordando Reagan come se l’avesse inventato lui in persona. Nel contempo, si notava la scomparsa totale dagli schermi di John Kerry, che fino al giorno prima aveva contribuito in prima fila a sparare bordate impietose contro il presidente in carica.

Tutto questo si rifletteva in un violento balzo in avanti di Bush nei sondaggi, nei quali raggiungeva un virtuale pareggio con Kerry, dopo essere stato sotto di oltre 10 punti non più di una settimana prima.

Ma a questo punto il boomerang esaurisce la sua missione, e inizia silenziosamente il suo viaggio di ritorno... verso l’ignaro padrone: prima di tutto ricompare Kerry in TV, che rivela alla nazione stupefatta di aver scelto il silenzio assoluto in rispetto di uno dei più grandi presidenti americani mai vissuti (una volta che cominci a spararle, tanto vale darci dentro fino in fondo), dopodichè ha ricordato a tutti che migliaia di persone, malate come Reagan di Alzheimer, hanno visto sfumare le già poche speranze di guarigione proprio nel giorno in cui Bush ha fermato tutte le sperimentazioni sulle cellule staminali, che si è erano rivelate così promettenti per la cura di malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, o il diabete stesso.

Hai voluto commuovere la gente fino allo strazio per la morte dell’amatissimo presidente? E adesso io gli ricordo che i malati come lui continueranno ad andare incontro alla morte senza nessuna speranza, solo per colpa tua. Bush di colpo è scomparso dagli schermi.

La botta è stata sicuramente forte, ma in fondo il fatto che Kerry sia l’avversario di Bush alle prossime elezioni ha ammorbidito il colpo di quel tanto da non renderlo letale.

Ci ha allora pensato la fragile Nancy, colei che in tutti questi anni ha supplito con la propria intelligenza a quella sempre più evanescente del suo Ronnie, a dare alle cose il giusto peso: si è presenata sul palcoscenico di una manifestazione pro-sperimentazione in compagnia di Michael J. Fox, il noto attore  (i viaggi al futuro) vittima da anni del Parkinson, e di Christopher Reeve, il Superman ridotto a larva umana da una ventina d’anni, in seguito ad una caduta da cavallo che gli ha tranciato la colonna vertebrale all’altezza delle spalle.(Le cellule staminali sembrano dare buoni risultati nello stimolare la ricrescita del midollo spinale).

E con uno che tremolava inarrestabile da una parte, l’altro che soffiava le parole al ritmo dell’auto-respiratore dall’altra, Nancy la repubblicana ha rivolto un appello a Bush il fondamentalista perchè cambi posizione e torni a permettere la sperimentazione. Ma sanno tutti benissimo che lui non può farlo: le cellule staminali si possono ricavare in quantità utili solo dagli embrioni delle gravidanze interrotte, e questo va a toccare direttamente la questione suprema propugnata dagli anti-abortisti della destra evangelista, che vogliono a tutti i costi che l’embrione sia considerato un essere umano a tutti gli effetti. E che  tengono chiaramente Bush in ostaggioi, con la minaccia di fargli mancare la base di voto indispensabile per lui per pensare di rivincere le elezioni.

Questa volta inoltre il boomerang ha fatto pure un rimbalzo supplementare, con l’improvvisa rivelazione alla stampa di un commento che Reagan avrebbe fatto sull’attuale presidente, in uno dei suoi ultimi momenti di lucidità terrena: “Non capisco cosa ci sia mai di così ammirevole in uno come George W. Bush. Forse il fatto che non è più un ubriacone buono a nulla come una volta?”

Sicuramente Reagan stava già cominciando a vedere le prime luci del Paradiso.

Massimo Mazzucco