[b]PERCHE' NON ANDRO' A VOTARE[/b] di Stefano Serafini La ricerca sugli embrioni, anziché sulle staminali adulte, è una precisa scelta commerciale della grande scienza (la tecnoscienza), dove grande non è un aggettivo riferito alla sua qualità, ma alle dimensioni del budget e degli interessi. La cura della sterilità è un affare, destinato a farsi sempre più fiorente fra i paesi ricchi che sono gli unici a poterselo permettere. Perché non crederete che la clinica che procede a un impianto con le sue sofisticate e costose macchine lo faccia gratis, anche se alla coppia lo Stato rimborsa le spese! E non crederete che il Burundi o il Mali possano permetterselo! E' un giro di quattrini da mondo avanzato: merce di lusso. E poi in Burundi e in Mali ce ne sono già tanti di bambini che nascono - e soprattutto muoiono - naturalmente, ma dei quali ... ... non importa nulla a nessuno. Come a nessuno viene in mente di riflettere e intervenire sulle cause della sterilità occidentale, e cioè quell'inquinamento che è il primo prodotto della stessa grande scienza, figlia del mostruoso progresso che distrugge il pianeta. E che evidentemente ha la virtù di aprire nuove prospettive di business come la cura dell'infertilità per ricchi. L'economia, si sa, gira con te. Ecco perché non andrò a votare, né Sì né No (un No che poi è un Ni). Per rifiutare radicalmente un corso di cose anormale e suicida per il quale l'Occidente è divenuto famoso nel mondo, magari in nome della libertà, come dice G. W. Bush delle sue superbombe contro i popoli più poveri del pianeta. Voglio rifiutare di partecipare a una farsa di democrazia, telecomandata da gruppi di potere transnazionali, che professionalmente raccolgono firme e spacciano questo lavoro da terziario per espressione di volontà popolare su un tema talmente complesso da non poter essere oggetto di opinione di massa, se non in semplificazioni fumettistiche e di parte. Non entro nel difficilissimo tema dello statuto e dei diritti dell'embrione: chi potrebbe mai parlarne con certezza e vera cognizione di causa, da una parte come dall'altra, se onesto? Secondo me l'unico "diritto" oggetto del contendere in questa faccenda è quello della tecnoscienza e del potere a fare quello che vogliono, e far credere alle persone di averlo scelto loro in libertà. Proprio come succede al supermercato. Naturalmente, referendum o meno, tecnoscienza e potere raggiungeranno comunque i propri obiettivi. Ma almeno non nel nome di chi a queste elezioni ha rifiutato di partecipare. Non c'è libertà senza consapevolezza, e la manipolazione dell'embrione, dei geni dei prodotti naturali, della chimica dell'acqua e della terra sono resi possibili dalla più grave e pericolosa delle manipolazioni, quella delle menti. Stefano Serafini