[img align=right]library/romapol.jpg[/img]Fa male vedere la polizia che carica donne e cittadini anziani disarmati che si ribellano all'arrivo di nuovi migranti, come è successo oggi nella periferia di Roma. Fa male vedere intere famiglie che decidono di lasciare le proprie abitazioni e di accamparsi nel prato di fronte a casa per protestare contro l'arrivo di un centinaio di migranti nel loro condominio, come è successo ieri in Veneto. Fa male vedere cittadini esasperati perché al mattino non riescono nemmeno ad aprire i propri negozi a causa degli immigrati che dormono accatastati sul marciapiede, come sta succedendo in questi giorni a Milano. Ma fa ancora più male constatare la completa assenza delle istituzioni, che paiono chiaramente incapaci di gestire una situazione che presto o tardi - e sicuramente più presto che tardi - rischia di sfuggire di mano. Ed è qui che sta il cuore del problema. Siamo semplicemente di fronte ad una incapacità conclamata, oppure c'è dietro qualcosa di più, che non riusciamo a vedere? [...] Quando un prefetto decide di insediare 100 migranti in un condominio, senza preavvisare né il sindaco né gli abitanti dello stesso condominio, questo prefetto sa benissimo che la situazione diventerà presto esplosiva, e quindi ci si domanda: è soltanto un ritardato mentale, che invece di fare il prefetto farebbe meglio ad andare a pescare, oppure sta rispondendo ad un disegno molto più ampio, gestito da chi naturalmente non vuole mostrare il proprio volto? Fino a poche settimane fa si contavano soltanto alcuni episodi isolati di intolleranza, ma ora il problema sta diventando sistematico: è chiaro che non esista un progetto logico e razionale per fare fronte in qualche modo all'immigrazione selvaggia, e quindi ci si trova di fronte ad un dilemma con due soluzioni altrettanto spaventose: la prima è quella di essere governati da una banda di inetti, decerebrati, incapaci di fare 2 più 2. La seconda è quella di essere diventati noi stessi il vero bersaglio, inconsapevole, di questa apparente mancanza di organizzazione. Non ci vuole infatti molto a proiettare nel futuro quello che sta succedendo oggi, e sappiamo tutti bene che presto avremo scontri violenti sempre più frequenti - accompagnati probabilmente anche da diversi morti - un po' dappertutto sul territorio italiano. A a questo punto diventa impossibile non sospettare che ci sia qualcuno che spera fortemente che questo accada al più presto, perché ha la chiara necessità di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica da quelli che sono i veri problemi della nazione. Insomma, è triste dirlo, ma in un modo o nell'altro la guerra fra poveri risulta sempre funzionale al mantenimento dello status quo e alla preservazione del potere da parte di chi lo possiede. Massimo Mazzucco