june30 SCELTI I PROTAGONISTI PER LO SCENEGGIATO DI MEZZ'ESTATE

Ma cosa succede, esattamente, dal 30 Giugno?

Dopo lunghe trattative, hanno finalmente firmato i protagonisti della mega-commedia a puntate che andrà in onda sugli schermi di tutto il mondo a partire dal 30 Giugno prossimo.

Nel ruolo del presidente ad interim (nel senso che appena sgarra lo tirano giù senza neanche avvisarlo) avremo il popolarissimo Ghazi Yawer (nella foto, chiaramente felice dopo la firma), noto businessman e leader tribale sunnita (nota il sottile messaggio subliminale: “dollaro e Islam possono anche andare d’accordo”), che si è distinto ultimamente per aver criticato la condotta americana in Iraq. Uomo quindi tutto d’un pezzo, a garanzia che gli Stati Uniti non hanno voluto mettere mano in questa scelta “tutta irachena”. A completare il cast dei saltimbanchi, avremo un primo ministro che risponde al nome di Iyad Allawi - ovvero un noto espatriato, che ha quindi tutte le prerogative...

... per farsi amare immediatamente dal grande pubblico: l’ultima volta che è stato in Iraq risale a una decina di anni fa. Fra gli attori non protagonisti, Ibrahim Jaafari e Rowsch Shaways impersoneranno i due vicepresidenti: il primo è il noto leader del potente partitio sciita Shawa, quindi un attore consumato, mentre il secondo è un kurdo esordiente, “per la prima volta su questi schermi”.

Un kurdo, un sunnita e uno sciita, quindi. Ma mentre la miscela del trio ufficiale pare perfetta – anzi, diciamo proprio “esplosiva” - manca clamorosamente un nome per il ruolo femminile. Ma sembra che qui nessuna attrice voglia recitare a viso scoperto, per cui l’oggetto del desiderio finirà probabilmente per essere  impersonato direttamente da un pozzo di petrolio.

Già, perchè la vera domanda è questa: alla fine della fiera, chi sarà a controllare i rubinetti?

Ecco un sunto della sceneggiatura prevista per le prime quattro puntate (il resto della storia pare sia ancora tutto da decidere):

Il 30 Giugno il CPA (Coalition Provisional Authority) trasferisce formalmente i poteri agli iracheni, e cessa di esistere. Paul Bremer può finalmente togliere le Clarks, smettere di fingere di essere un civile, e tornare a calzare i suoi scarponi preferiti.

Il governo ad interim – sorpresa! sorpresa! - avrà poteri limitati, e controllerà sì la gestione del petrolio, ma solo formalmente. Nel senso che il budget che gli americani gli passano è talmente smilzo che dovranno chiedere l’autorizzazione anche per comprarsi la carta igienica. Altro piccolo limite del governo, ma questo trascurabile, è che non potrà apportare nessuna modifica alle leggi vigenti. Ufficialmente, la cosa è spiegata dal fatto che “tanto in Gennaio ci sarà la costituente. (Ma metti caso che le cose vadano diversamente....  e questi rimangono più o meno col potere che ho io sulle decisioni di Putin al Cremlino).

Il governo potrà però - questo sì - pesare sulle decisioni militari dell’Iraq, attraverso il Consiglio Nazionale di Sicurezza. Che vedrà nel suo esecutivo – appunto, “per sicurezza” – anche dei noti generali USA.

La forza militare USA, che rimane compatta sul luogo, non si chiamerà più esercito di invasione, ma forza multinazionale. Ci saranno anche, infatti, alcuni soldati dell’ONU, anche se per qualche motivo gli americani hanno detto che a fare la guardia al personale delle Nazioni Unite loro non ci pensano nemmeno.  Ovvero, l’ONU ci serve per salvare la faccia, ma a proteggersi si arrangino da soli.

C’è poi la ciliegina, che avremo la possibilità di gustare addirittura in anteprima: verso metà Giugno il nuovo governo voterà, democraticamente e liberamente, se tenersi o meno in casa le truppe americane. Ma gli alti comandi USA dicono di confidare in un esito positivo di tale voto, e in realtà non si vede cosa abbiano potuto mai fare di male per meritarsi di essere cacciati in malo modo.

Il buon Blair comunque, per non saper nè leggere nè scrivere, ha voluto una clausola precauzionale, che gli concede il diritto di veto immediato su qualunque azione militare americana si svolga da adesso in avanti in territorio iracheno.

Chissà cosa gli è mai passato per la testa, a quell’uomo?

Massimo Mazzucco

P.S. Dimenticavo: gli italiani tutti in cucina a fare ragù, tortellini e tiramisù per l'intera forza multinazionale. Grazie, Signor Primo Ministro, per aver permesso anche a noi di far parte di questa grande famiglia del mondo dello spettacolo.