[b]TERZO "ULTIMATUM"[/b] (Nei commenti: a proposito della colpa dei giornalisti) 17.07.04 - Un terzo comunicato arabico di minacce – ma questo curiosamente non reperibile – sarebbe stato emesso nelle ultime ore da chi non vuole che l’Italia proceda verso il futuro che ormai ha indicato con chiarezza di aver scelto. Al proposito, vorrei raccontare un caso, avvenuto durante il rapimento Moro, che forse non tutti ricordano (1978). A circa metà della vicenda, arrivò alla stampa il famoso “settimo comunicato” delle cosiddette “BR”. Diceva che lo statista era stato ucciso, e che i suo corpo sarebbe stato trovato sui fondali del Lago della Duchessa (un laghetto di montagna, al tempo ghiacciato). Ma mentre l’Italia tratteneva il fiato, e gli occhi di tutti erano puntati sui palombari che setacciavano il fondo del lago, qualcuno cominciava ad accorgersi che in quel comunicato c’era qualcosa di strano: non c’era la stella a cinque punte (oppure era capovolta, non mi ricordo), la mano dello scrivente .... era decisamente diversa, eccetera eccetera. Fu così che la notizia del mancato ritrovamento del corpo, e quella che il comunicato fosse definitivamente un “falso”, vennero a sposarsi con perfetta sincronia alla fine di quelle giornate particolarmente tese. Tutto quadrava di nuovo alla perfezione: il comunicato era falso, il cadavere non c’era, quindi le BR erano vere! (Chiamali scemi). Ma c’è di più: non solo il vecchio trucco del “falso del falso = vero” era stato applicato con maestrìa assoluta, ma nel frattempo chi già programmava di far uccidere Moro aveva potuto fare una specie di “prova generale”, per vedere come l’Italia avrebbe reagito al momento dell’uccisione effettiva. Ed evidentemente lo snaccherìo degli attibuti che si udì da tutte le parti d’Italia mise il timbro definitivo ad una scelta che era già stata fatta da tempo. Sì, Moro lo si poteva tranquillamente ammazzare, senza che la nazione rischiasse di perdere l’equilibrio, mettendo così fine nell’unico modo certo l’ormai inevitabile alleanza con Berlinguer. E qualche settimana dopo trovammo la Renault rossa. Ora, se si parte dagli stessi presupposti..... Massimo Mazzucco