[b]TROPPO COMODO[/b] Si è notato ultimamente come si vada sempre più affermando una posizione, rispetto all'11 Settembre, che si può riassumere così: "Io non arrivo al punto di pensare che se lo siano fatto da soli, anche se non nego che la versione ufficiale abbia molti punti oscuri", di cui il corollario più classico è "secondo me lo sapevano, ma hanno lasciato che succedesse". Questa è normalmente la posizione di chi si rende conto che non si può più affermare che l'accusa non abbia punti a suo favore, ma che non vuole compromettersi del tutto - per un qualunque suo motivo, magari anche inconscio - accusando apertamente l'amministrazione americana. Anche perchè spesso questo significa per lui... ... mettersi contro l'Occidente, quindi contro se stessi, e questo "non si fa". In questo modo, però, si finisce per fare in pieno il gioco dell'amministrazione, la quale sarebbe ben felice di veder assestare il giudizio storico su quella posizione. "Avremmo potuto fare di meglio nel mettere insieme i pezzi del puzzle, in futuro ci staremo più attenti", è ormai da mesi il mantra ufficiale di tutta Washington. Sarebbe invece più giusto che tutti coloro che si riconoscono in quella posizione, riflettessero su come, in realtà, si tratti di una pura contraddizione in termini: come può una stessa azione criminale giovare contemporaneamente vittima e assassino? Come può un bin Laden agire mosso da un sincero odio verso l'America, proprio mentre questa ha un tale interesse nella sua azione da permettere addirittura che avvenga? Quante possibilità ci sono che uno stupratore scelga come vittima proprio una persona dalle spiccate tendenze masochistiche? Una su mille, dite? Certo, può anche essere. Ma visto che nel nostro caso ci si conosce fin da piccoli, non si è più nemici, si è complici. E questo anche se ciascuno agisce per un interesse diverso da quello dell'altro. Bin Laden non poteva certo non sapere che l'America, in seguito a quegli attentati, avrebbe avuto il via libera per agire esattamente come ha agito. Dovremmo quindi dedurre che lui è talmente stupido da compiere una azione da cui, da una parte, non trae alcun vantaggio sostanziale (al di là del puro "dispetto" che avrebbe fatto all'Occidente), mentre dall'altra è perfettamente conscio di fare loro un enorme piacere? Non può esistere nessuna azione conflittuale fra due entità che consenzientemente vogliano che avvenga. In quel caso, come abbiamo detto, si parla di complicità, nella quale i "cattivi" fanno semplicemente il ruolo dei cattivi, per chi è condannato dalla propria ignoranza a crederci comunque. Nè si può sostenere che sia stata "qualche mela marcia, ma questo non vuol dire che tutto il governo sia così". Nel caso dell'11 Settembre infatti l'intero governo americano ha partecipato alla bugia: Ashcroft, Ministero di Giustizia. Mueller, FBI. Tenet, CIA. Bush, presidenza. Cheney, vice-presidenza. Powell, Esteri. Rumsfeld, Difesa. Commissione 911, Senato. Restano fuori solo i bidelli degli asili di Cincinnati. Massimo Mazzucco