CHI AMMAZZA I GIORNALISTI?

(Breve aggiornamento in coda)

08.06.04 - I veri eroi di questi ultimi tempi sono i giornalisti e i reporter indipendenti di tutto il mondo. Indipendenti non nel senso che lavorano in proprio, ma nel senso che fanno il lavoro che devono fare, che hanno scelto di fare, e che nonostante i rischi enormi continuano a fare, indipendentemente da tutte le pressioni esterne che vorrebbero altrimenti.

Simon Cumbers, reporter-cameraman della BBC, era uno di questi, ed è quasi certamente morto per questo. Il suo nome va infatti ad aggiungersi ad una lista già particolarmentre lunga - troppo lunga - di colleghi come lui che sono morti in questo ultimo anno, quasi tutti in Iraq. Chi “caduto accidentalmente dall’ultimo piano di un albergo”, chi “finito in un burrone mentre guidava di notte”, chi “colpito per sbaglio dal fuoco amico”, tutta gente che fino a ieri era in grado di sopravvivere per un mese nella foresta tropicale, oppure arrampicarsi da solo sulla cima dell’Everest, e che di colpo si dimentica di guardare a destra e a sinistra prima di attraversare la strada davanti al bar sotto casa.

Per Cumbers, comunque, è stata scelta una soluzione ancora più comoda e sicura. Visto che tanto adesso “in Arabia Saudita c’è Al-Queda”, perchè stare lì ad inventarsi ...

...l’ennesima morte improbabile? E’ bastato avvicinarlo con un’auto in corsa, mentre stava facendo delle riprese a Ryad, e coprire lui ed il suo collega con una bella smitragliata all’altezza dell’addome. Cumbers è morto subito, mentre Frank Gardner, anch’egli della BBC, rimane in condizioni critiche, dopo quattro ore di intervento chiirurgico.

Omicidio quindi non solo mirato, ma compiuto da chi sapeva bene dove trovare i due mentre svolgevano le loro mansioni.

Strano infatti che Cumbers sia stato ucciso non mentre filmava un documentario sulle farfalle della Patagonia, ma sulle presunte radici di Al-Queda in Arabia Saudita. Strano che Cumbers non fosse un esperto di fauna preistorica, ma il suo forte fosse proprio la storia di questa fantomatica Al-Queda in tutto il medio oriente. Strano infine che lavorasse per la BBC, unica testata al mondo, per quel che mi risulta, che abbia mai osato opporsi im maniera decisa e non ambigua ai poteri anglo-americani che conducono la guerra di conquista in terre arabiche. (Caso Kelly, lo scienziato inglese suicidato in Inghilterra, l’estate scorsa).

Per coloro che credono che certe dichiarazioni possano anche contenere un significato recondito, riportiamo il commento espresso al riguardo dall’ambasciatore saudita a Londra, il principe Turki al-Faisal: “Simon Cumbers was a highly respected journalist. He has been vigorous in his pursuit of the truth behind the terrible evil of al-Qaeda which haunts us all".

“Simon Cumbers era un giornalista di tutto rispetto. Era impegnato nella tenace ricerca della verità che si nasconde dietro a questa terribile piaga di Al-Queda che ci perseguita tutti.”

Chissà davvero di che verità sta parlando. Peccato che Cumbers non possa più dircelo lui stesso.

Un tributo sincero a tutti quelli che sono morti come lui. *

Massimo  Mazzucco


*Segnalati dai vari iscritti, ricordiamo anche:

Ilaria Alpi, uccisa in circostanze misteriose a Mogadishu, Somalia, nel1994.

Raffaele Ciriello, giornalista/fotografo del Corriere, ucciso a sangue freddo dai soldati israeliani a Ramallah, nel 2002.

Maria Grazia Cutuli, giornalista del Corriere uccisa in Afghanistan nel 2001.


VEDI ANCHE:



KELLY, ORMAI E' SUICIDIO. E LA COLPA E' TUTTA DELLA BBC