Questa mattina ero al bar (non è un espediente narrativo, è la verità) e ho sentito il seguente discorso: "Avete visto che buffoni che sono i 5 stelle? Fino a ieri dicevano che l'Italicum fa schifo, e oggi vogliono votare con quello, perchè così vincono le elezioni".

Nella crudezza della sua esposizione, quest'uomo aveva ragione.

Durante la campagna referendaria i 5 Stelle avevano fatto una scelta nobile, che diceva: "A noi l'Italicum converrebbe, perchè ci porterebbe in tutta probabilità a governare l'Italia, ma siamo contrari perchè non è democratico: è un metodo che rischia di consegnare il paese nelle mani di chiunque vincesse al primo turno anche solo col 25% dei voti".

"E nel votare le leggi noi non guardiamo al nostro intereresse - aggiungevano i 5 Stelle - ma al futuro del nostro paese". Discorso nobilissimo, appunto, che li metteva al di sopra delle parti, e li faceva apprezzare da molti proprio per quello.

Ora invece spunta una strana voglia di Italicum, [...]

che viene promossa con un certo imbarazzo, ma che è sostenuta in modo più o meno aperto da tutti i più importanti rappresentanti dei 5 Stelle. "Basterebbe qualche ritocco per il senato - dicono - e se la Consulta lo approvasse, si potrebbe andare a votare con l'Italicum".

Peccato che in questo modo la coerenza vada a farsi friggere, e che l'opportunismo politico - da loro sempre criticato negli altri partiti  - diventi ora una caratteristica degli stessi Cinque Stelle.

Non ci vorrà molto infatti, da parte dei loro avversari, a far rilevare come i Cinque Stelle abbiano prima cavalcato la presunta "antidemocraticità" dell'Italicum per far cadere il governo Renzi, e che ora invece ne vogliano approfittare per trarne un vantaggio elettorale.

Se davvero questo Movimento vuole continuare ad essere considerato come "diverso da tutti gli altri", ha certamente imboccato la strada sbagliata per riuscire nel proprio intento.

Massimo Mazzucco