La situazione dei migranti nel mediterraneo diventa ogni giorno più paradossale.

Tre anni fa i barconi carichi di migranti arrivavano fino alle nostre coste, e i pescatori locali uscivano in mare per andarli a prendere e portarli a  riva. Poi le navi hanno iniziato a salvarli in mezzo al mare. I barconi lanciavano un messaggio di S.O.S. dal mare aperto, e le navi delle ONG gli andavano incontro per recuperarli. Ultimamente le navi hanno iniziato a spingersi sempre più avanti, fino ad arrivare a prelevarli quando ancora si trovano nelle acque libiche. Mancava solo di stabilire un regolare collegamento di traghetti fra la costa libica e quella italiana, e il paradosso era completato.

Ma a questo punto qualcuno lancia l'allarme, insospettito da questa eccessiva premurosità nell'andarsi a cercare il naufrago a tutti i costi. Il procuratore di Catania Zuccaro accusa le ONG di essere finanziate direttamente dai trafficanti.

Apriti cielo! Insorgono i buonisti, dicendo che "non si può criticare chi salva delle vite in mare", e questo sdegno sproporzionato non fa che aumentare i sospetti che dietro a questi salvataggi ci sia un business estremamente lucroso.

Però i migranti che arrivano da noi stanno diventando troppi, e il governo rischia un contraccolpo di tipo politico.

A questo punto interviene Minniti, che cerca di mettere un freno alla situazione. Le navi delle ONG non potranno più andare a "ritirare" i migranti nelle acque della Libia, e non potranno più trasbordare il prezioso carico su altre navi di passaggio.

Insomma, il business dei taxi del mare sembra improvvisamente destinato a finire.

Ed ecco che nuovamente insorge il buonismo, questa volta nella figura del ministro Del Rio, che protesta nel nome dei soliti "motivi umanitari". Evidentemente, il buon del Rio rappresenta un ampio numero di cooperative rosse che vedono improvvisamente diminuire il quantitativo di merce umana su cui guadagnare 35 euro al giorno puliti puliti.

A tutto questo si aggiunga che negli ultimi giorni le ONG stanno progressivamente rinunciando al loro compito di "salvatori di vite umane". La scusa è quella che "ormai la situazione è troppo pericolosa", ma è chiaro che il motivo debba essere un altro. Altrimenti, potrebbero semplicemente rimettersi ad aspettare i naufraghi in mezzo al mare, e continuare a svolgere tranquillamente il loro compito umanitario.

Tutta questa faccenda dei migranti mette ancora una volta in luce la grande ipocrisia e il grande cinismo del mondo occidentale: andiamo in Africa a colonizzare, a uccidere e derubare, portando via tutte le ricchezze di quel continente e riducendo il suo popolo alla fame. E poi, quando questi scappano per venire a cercare un pezzo di pane, noi li trasformiamo in merce di scambio, e utilizziamo la scusa del "dovere umanitario" per mettere in piedi un meccanismo di supporto economico che permette alle cooperative legate ai partiti di guadagnare cifre spaventose.

E poi se qualcuno improvvisamente ci toglie il giocattolo, allora ci mettiamo tutti a urlare scandalizzati in nome dei diritti umani.

Massimo Mazzucco