Da oggi Luigi di Maio si gioca la partita della sua vita. Si trova infatti in una situazione unica, e per lui certamente irripetibile: ha in mano il pallino per i giochi di governo, ma non ha la forza di imporre nessuna soluzione particolare. Può solo giocare di rimessa, dichiarando in anticipo la propria posizione, per poi aspettare che siano gli altri a decidere.

Già ha detto che o lui sarà premier, oppure di 5 Stelle al governo non se ne parla. Questa è stata una mossa molto azzardata, perchè Di Maio è già al secondo mandato, quindi se la palla non gli va in buca stavolta, per lui il sogno di una premiership è bruciato per sempre.

Ma ha anche detto che non andrà mai al governo insieme a Berlusconi: quindi, o il centrodestra si spacca, e Di Maio fa un governo con la Lega, oppure anche in questo caso salta tutto. Ma difficilmente Berlusconi permetterebbe a Salvini di andare al governo senza di lui, ricattandolo in ogni modo possibile dai banchi del Senato. (Oltre ad avere la presidenza in mano, almeno metà dei senatori leghisti sono pro-Berlusconi).

Che di Maio possa governare col PD non lo crede nessuno seriamente, sia per la debolezza intrinseca dei numeri, sia per il veto di Renzi, che peserebbe comunque in modo sostanziale su un'ipotesi del genere.

Quindi quale sarebbe la strategia di Di Maio? Avendo già dato le carte in questo modo, significa quasi certamente tornare alle elezioni in tempi brevi. Davvero vogliamo credere che Di Maio sia disposto a sacrificare la propria vita politica (bruciando in questo modo il suo secono mandato) pur di mantenere intatti l'orgoglio e la coerenza dei 5 Stelle? Oppure c'è sotto qualcos'altro, magari un disegno più perfido, che sfugge ai più in questo momento?

Massimo Mazzucco