1 - Lo spread è arrivato a 320, ma nessuno lancia più allarmi. Le borse crollano, ma nessuno sembra più preoccuparsi. Questo significa che il vero problema era il nascente governo giallo-verde, e non l'andamento dei mercati.

2 - Di Maio (appoggiato dalla Meloni) vorrebbe mettere sotto accusa Mattarella, ma Salvini nicchia. Proprio l'uomo che si è visto rifiutare il ministro più importante con una motivazione risibile e non costituzionale ("devo difendere i risparmi degli italiani"), nel momento di affilare le armi e compattarsi con il suo alleato Di Maio - che finora lo ha sostenuto al 100% - preferisce scegliere toni più concilianti.

3 - Mattarella ha bocciato un governo a causa di un ministro che ha teorizzato l'uscita dall'euro, e ora sceglie come primo ministro una persona che ha teorizzato l'uscita dall'euro. Nemmeno Ionesco sarebbe riuscito ad inventarsi un'assurdità del genere. Inoltre Cottarelli non trova nessuno che voglia fare il manichino nel governo per un paio di mesi, e rischia di rimettere il mandato.

4 - Lentamente i media stranno trasformando il colpo di stato di Mattarella in una specie di "colpa pregressa" di Salvini e Di Maio ("ma in fondo ce l'avevate quasi fatta, perchè impuntarsi su un singolo ministro, ecc...") E così il pubblico sta lentamente accettando l'idea che in fondo è un pò anche colpa loro.

5 - Nel frattempo gli italiani non ne possono più di essere lasciati andare alla deriva, ma non avranno la forza (lo vedrete il 2 giugno) per scendere in piazza in numeri veramente significativi, in modo da esprimere in modo efficace il proprio dissenso.

6 - L'unica cosa che si è dimostrata in questo passaggio storico è la seguente: tutti coloro che sostengono che "votare non serve a niente" sono stati smentiti alla radice: votare serve eccome, se il popolo è in grado di farlo in modo mirato e ragionato. E' stato proprio questo che ha obbligato il presidente della repubblica ad un gesto ai limiti dell'incostituzionalità: impedire che la democrazia facesse il suo corso.

7 - Ora rimane un nodo importante da sciogliere: alle nuove elezioni Salvini dichiarerà apertamente di voler riprovare l'alleanza con i 5 Stelle, oppure tornerà a schierarsi con Berlusconi, nell'antica formula cdx? Perchè qui sta il cuore del problema: una volta dichiarata apertamente l'agenda sovranista, come potrà Salvini tornare ad allearsi in modo credibile con uno che invece sta dalla parte opposta della barricata?

Massimo Mazzucco