La nazione dell'Uruguay, che ha un PIL di 50 miliardi di dollari all'anno, ha affrontato in tribunale una multinazionale del tabacco, che incassa 80 miliardi di dollari all'anno, e ha vinto.

La causa riguardava ciò che deve apparire sulle scatole di sigarette: sette anni fa l'Uruguay aveva approvato una legge che stabiliva che gli "avvisi grafici" sulla pericolosità del fumo (messaggi scritti e immagini correlate) dovessero coprire almeno l'80% della superficie del pacchetto.

La Philip Morris aveva contestato questa legge, e aveva minacciato di distruggere economicamente l'Uruguay - con una causa multimilardaria - se questi non avessero cambiato la legge vigente.

Ma l'Uruguay ha tenuto duro, e venerdì scorso il tribunale internazionale gli ha dato ragione, obbligando la Philip Morris a pagare anche tutte le spese processuali. La vittoria legale dell'Uruguay è stata possibile grazie anche al supporto dell'ex-sindaco di New York, Bloomberg, che si era impegnato a contribuire ai costi legali della piccola nazione sudamericana.

La prima nazione a vincere una causa contro Big Tobacco, per imporre le restrizioni sui pacchetti di sigarette, era stata l'Australia, subito seguita da una decisione di un tribunale inglese dui fare la stessa cosa: in futuro tutti i pacchetti di sigarette dovranno essere dello stesso colore (verde oliva) e non potranno portare scritte o logo con richiami particolari, semplicemente il nome della marca, scritto con font uniforme.

Naturalmente, la somma degli avvisi negativi molto vistosi (vedi sotto) e del packaging poco attraente, è intesa più ad evitare l'attrazione dei ragazzi verso le sigarette, che non a scoraggiare quelli che già sono fumatori abituali. Ma in fondo, sappiamo tutti che in questo caso "chi non comincia è a metà dell'opera".

Queste notizie fanno certamente piacere, ma impongono anche una riflessione: se mai venisse approvato il TTIP, provate solo ad immaginare quale forma di ricatto le multinazionali del tabacco potrebbero esercitare sugli stati europei che decidessero di seguire strade simili, più restrittive per il packaging delle sigarette.

Massimo Mazzucco

Alcuni esempi delle moderne confezioni di sigarette nel mondo, dove già sono state adottate le nuove leggi sul packaging:

Questa è l'evoluzione delle restrizioni sulla confezione di sigarette in Uruguay dal 2000 al 2009 (anno in cui è entrata in vigore la legge contestata dalla Philip Morris):