di Federico Giovannini [Fefochip]

Nel precedente articolo "La terra e il microbiota" ho focalizzato l'attenzione sul fatto che i batteri nella terra costituiscono la maggior parte della biomassa terrestre.

Di conseguenza con ogni probabilità la fertilità di un terreno è funzione della loro armonia, e quindi l'uso di diserbanti e pesticidi (ed altri inquinanti di sintesi) che percolano nel terreno certo non possono lasciare inalterato questo equilibrio di microorganismi, ponendoci di fronte a scenari ecologico/agrari che nessuno ha previsto.

Cerchiamo di unire altri puntini a questo disegno.

Dalle ricerche scientifiche sappiamo che il core-microbiota [1] non cambia e che ce ne sono di diversi tipi. Sappiamo che il core-microbiota di un bambino del Burkina Faso [2] è uguale a quello di un elefante della stessa zona. [...]

Possiamo quindi semplicemente dire che in realtà gli stessi batteri (in prevalenza anaerobi) che sono nella terra sono presenti anche nel nostro intestino e in quello degli altri animali superiori.

Ovviamente questa comunità microbica sarà modulata dalla dieta che avrà l’animale che li ospita, tanto da specializzarsi a seconda che sia carnivoro, erbivoro, onnivoro.

E’ ragionevole pensare allora, in questo scenario, che gli stessi microorganismi che colonizzano e si cibano dei nutrienti delle piante che crescono su un territorio siano anche quelli presenti nei nostri intestini.

Da qui l’idea: con ogni probabilità i cibi prodotti su terreni a noi prossimi sono cibi più facilmente riconosciuti dal nostro microbiota, perche quest’ultimo, proveniendo dalla terra su cui viviamo, è abituato a metabolizzare le piante e i nutrienti della stessa terra.

Questa considerazione apre un ulteriore punto di vista interessante sull’importanza dell’alimentazione a Km0, che sarebbe più compatibile semplicemente perché si adatta meglio al microbiota.

Un pensiero simile si potrebbe applicare ai cibi fuori stagione e leggere il tutto sempre in chiave microbiologica.

E cosa pensare invece degli OGM? Proteine sconosciute al nostro microbiota si infilano nella nostra vita, e le conseguenze attualmente non possono essere previste.

NOTE:

[1] Il core-microbiota è lo strato nativo più intimo di batteri intestinali che allo stato attuale delle ricerche non cambia durante tutto l’arco della vita.

[2] https://youtu.be/9dVEsP8DT7M?t=387