«Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges» - di Gioele Magaldi (recensione)

di Giacomo Cavalli

Ho letto per intero, e tutto d'un fiato, il monumentale libro di Magaldi (oltre 600 pagine). Mi ha profondamente colpito, perché si tratta di un'opera anomala; mi verrebbe da definirlo un metalibro. Nell'introduzione l'autore fornisce alcuni criteri di lettura per i profani. La massoneria sarebbe divisa in ordinaria, costituita perlopiù su basi nazionali, e sovranazionale, rappresentata dalle Ur-Lodges che compaiono nel titolo. Queste ultime sarebbero in tutto 36, divise in progressiste e conservatrici, e sarebbero gli autentici centri del potere mondiale. Gruppi come Bilderberg, Trilateral e la P2 altro non sarebbero che livelli inferiori («paramassoneria»), marionette destinate al pubblico. Fin qui nulla di particolarmente nuovo, almeno per chi è un po' più fantasioso e preparato.

Magaldi si presenta come un massone progressista, affiliato alla prestigiosa Ur-Lodge «Thomas Paine», con fama di contestatore ed eretico. Basato su una sterminata bibliografia «in chiaro» che comprende anche Paolo Barnard ed altri autori «complottisti», il libro si avvarrebbe dell'accesso agli archivi di alcune tra le più importanti Ur-Lodges planetarie, di cui Magaldi sostiene di possedere copia.

Tali basi documentali non sono accessibili ai lettori, ma sarebbero depositate in alcuni studi notarili di Parigi, Londra e New York. L'autore giustifica la mancata pubblicazione con ragioni di spazio editoriale e di segretezza massonica. Avverte però che chiunque si senta diffamato può, anzi deve fargli causa; a quel punto, con adeguato risalto mediatico, verranno pubblicate le prove depositate presso i notai. Assai intrigante, vero? Aldo Giannuli ha pubblicato una recensione molto intelligente e ben argomentata dal punto di vista storiografico; in breve, egli sostiene - a ragione - che nessun testo può essere considerato attendibile senza poter verificare le sue fonti. E' il primo principio della storiografia, oltre che il più trascurato dal giornalismo mainstream. Anche nel caso, che Magaldi si augura, di una futura pubblicazione antologica dei documenti succitati, nulla garantisce per la loro veridicità. Quindi Massoni rappresenta un atto di fede, e come tale non può essere accettato da uno storico.

Il libro, primo capitolo di una serie annunciata di cinque, ripercorre gli eventi mondiali del XX secolo e del XXI, con speciali approfondimenti sulle vicende italiane, alla luce delle dinamiche intercorse tra la fazione progressista e quella conservatrice della massoneria internazionale. Dal XVIII secolo agli anni '60 del '900 la fazione progressista avrebbe saldamente tenuto le redini dell'iniziativa, per poi subire l'azione della componente avversaria, la quale punterebbe ad un neofeudalesimo, con la retrocessione dei cittadini a sudditi. L'apparizione dei regimi comunisti e fascisti sarebbe il risultato di autentici «esperimenti sociali» decisi a tavolino dalla componente conservatrice, poi tamponati e cancellati dai progressisti. L'inversione di tendenza attuale sarebbe dovuta ad un piano elaborato dai conservatori, United Freemasons for Globalization, sottoposto ai progressisti e da essi accettato nel 1981, finalizzato alla pax massonica, ma che in realtà sarebbe un astuto inganno. I promotori sarebbero stati: Brzezinski, Chirac, Albright per i conservatori; Schlesinger, Ted Kennedy, Mitterrand per i progressisti. In Italia sarebbero stati coinvolti Ciampi e Andreatta. Obiettivi dichiarati: crollo dell'Urss, implementazione dell'UE secondo il modello dei fratelli massoni Kalergi e Monnet, riunificazione tedesca, fine dell'apartheid sudafricano. Successivamente i conservatori avrebbero preso il sopravvento, trasformando la Globalizzazione nel fenomeno perverso che conosciamo. All'inizio di ogni capitolo sono presentati alcuni testi «profani» che poi l'autore rivede alla luce della lente interpretativa latomistica [1].

Compiuta l'analisi di cui sopra, e sciorinata una impressionante lista di nomi massonici (tra cui tutti gli attuali leader mondiali, vale a dire Obama, Putin, Draghi, Monti, Hollande, Merkel, Napolitano, Al- Baghdadi via via fino a Papa Giovanni XXIII, Lenin, Gandhi, Orwell, Keynes, Mandela, i coniugi Roosevelt...), Magaldi afferma con vigore che è in corso una riscossa della fazione progressista, in nome dei valori di democrazia, libertà e autodeterminazione dei popoli e degli individui. Enorme è la sua ammirazione per Eleanor Roosevelt, a cui ha intitolato il suo Movimento, definito anche un metapartito, aperto a iniziati e profani che vogliano collaborare alla creazione di un mondo nuovo.

Molti sono gli interrogativi che pone Massoni, e notevole è l'impatto emotivo della sua lettura, come sottolineato in apertura. Ho cercato maggiori informazioni su Magaldi, ho ascoltato i suoi video, letto i suoi interventi, e bisogna ammettere che è un grande comunicatore. Di fronte alla modestia del suo curriculum (come giustamente sottolinea Giannuli), viene da chiedersi come mai egli sia arrivato così in alto da poter consultare e fotocopiare archivi di organizzazioni che, a suo giudizio, stanno determinando il corso degli eventi almeno dalla Rivoluzione francese in poi. Inoltre, l'ultimo capitolo del libro riporta una conversazione fra Magaldi ed altri fratelli massonici di elevatissimo livello; il che lascerebbe ipotizzare che il suo prestigio, nell'ambiente della libera muratoria, sia riconosciuto.

Per quanto oggettivamente inaffidabile dal punto di vista storiografico, il libro è molto evocativo. Pennella in modo convincente una versione dietrologica delle vicende mondiali, le colloca con abilità nel flusso della storia, ed infine coinvolge il lettore proiettandolo in un'ottica dicotomica; riesce a far sembrare credibile che, di fronte ad un gruppo di tecnocrati assetati di potere, si erga una minoranza di «buoni» in grado di dire: «ora basta». Che il libro sia potente lo dimostrano le sue vendite. Sembra che, nonostante la mole, sia andato a ruba. Per quanto ne so, nessuno ha denunciato Magaldi per diffamazione. Ma ciò non vuol dire nulla. Da che mondo è mondo, ignorare un nemico dai mezzi limitati, e che attacca tramite il mezzo più innocuo per la formazione delle coscienze, ovvero il misconosciuto libro, è la migliore delle strategie. Ci sarebbe da preoccuparsi se Magaldi comparisse ogni sera al telegiornale, ma ciò è impensabile. Passata l'iniziale fiammata emotiva, mi è venuto in mente un passaggio di 1984, ovvero Il libro di Goldstein. Un testo scritto dallo stesso partito, che descrive fedelmente lo spaccato del potere mondiale, destinato ad irretire i potenziali ribelli. Il Movimento Roosevelt è affascinante, contiene spunti ispirati alle migliori idealità umane, per cui è in grado di calamitare le coscienze più oneste. E se fosse un mezzo per schedare tutte le persone intelligenti ed insoddisfatte, come Winston Smith? Forse no. Forse Magaldi è realmente un individuo eccezionale, destinato a fare grandi cose. Non lo so. Personalmente trovo un po' stucchevole l'ammirazione per i Roosevelt, quando molti indizi ci suggeriscono che Franklin Delano non fu propriamente uno stinco di santo. In generale, ripeto, ho trovato l'impostazione di fondo un po' troppo manichea, ma gli spunti e le riflessioni sono di grande interesse, stimolanti e alle volte originali. Pertanto trovo riduttiva, per quanto ineccepibile, la recensione di Giannuli. Questo libro non passa inosservato; sospendo il giudizio in attesa della pubblicazione del seguito...specie leggendo l'ultima frase del dialogo fra supermassoni, in cui Magaldi, riferendosi alle prossime uscite editoriali, dice: «Dovremo anche spiegare perché, più che in Medio Oriente e negli Stati Uniti, è proprio in Italia e in Francia che si sta giocando la partita per il futuro della democrazia mondiale...»

Giacomo Cavalli (jck74)

1 - Da latomia, cava di pietra; altro aggettivo per «massonico»

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VEDI ANCHE: "Storia della Massoneria" - Scheda storica scritta da Santaruina per luogocomune