di Ginevra dell'Orso

Mio caro amico, come stai? Ti ricordi di quando parlavamo di come sarebbe cambiato questo posto? Non sai con quale gioia ti racconto che, alla fine, è accaduto veramente! Sai cos'è successo in questi ultimi vent'anni? Ebbene, la regione Calabria non esiste più e, al suo posto, è stato istituito il Principato autonomo di Calabria. Siamo ancora in Italia, ma siamo uno Stato dentro allo Stato, con una nostra economia, una nostra moneta, con leggi, diritti e doveri che appartengono solo a noi. E si... essendo un Principato, abbiamo anche un Principe, ma di questo te ne parlerò alla fine.

Biodiversità

Siamo sempre un milione e mezzo di abitanti, perché avere la residenza nel Principato è ormai difficilissimo, anche per chi qui vi è nato e cerca di tornare. Del resto, troppi abitanti rischierebbero di compromettere l'equilibrio socio-politico e ambientale che negli anni si è venuto a creare.

Qui nel Principato c'è tutto: quasi 800 chilometri di coste, e ben 4 parchi, ricchi di montagne, boschi secolari, flora e fauna incredibili. In estate si va al mare, e in inverno a sciare. Abbiamo colline, pianure, dune, canyon, cascate e un clima da fare invidia alla California: siamo baciati dal sole tutto l'anno, ed essendo molto a sud, abbiamo le stagioni miti, persino ad alta quota. Essendoci la più alta biodiversità d'Europa, qui cresce praticamente tutto, tra cui numerosi prodotti unici e rari, che diventano mete di pellegrinaggi da parte di gente da tutto il globo.

Nutrirsi di cibo e felicità

Nel Principato autonomo di Calabria, non esistono quasi più le importazioni alimentari, perché in sintesi abbiano ogni cosa: questo permette quindi di avere un'economia fortissima, capace sia di soddisfare i pochi e privilegiati abitanti, che di esportare il surplus a prezzi molto alti. Non a caso siamo diventati uno tra gli Stati più ricchi al mondo. Non c'è neanche più bisogno di importare la frutta esotica: oramai i banani, gli avocado, e persino i mango, si sono adattati molto bene!

Nel Principato autonomo di Calabria, la gente abita in piccoli e meravigliosi gioielli di architettura normanna, bizantina, greca, e di tanti altri periodi storici, incastonati ai piedi delle colline, e circondati da limpide fiumare e verdi prati. Molti hanno abbandonato le grandi città del pianeta in cui abitavano per tornare a popolare questi antichi borghi, mescolando il passato con il futuro, ampliando strade e portando quel giusto necessario di tecnologia, che ci fa sentire al passo coi tempi, ma senza rinunciare al tempo.

L'assenza di industrie ha permesso al Principato autonomo di Calabria di possedere la migliore aria d'Europa, proprio dalle parti della Sila; ma ovviamente, non è che altrove sia peggio, anzi! Gli abitanti godono tutti di buona salute, e molti di loro fanno parte di quei famosi centenari di cui spesso si sente parlare.

C'è così tanto da vedere, che il Principato vive praticamente di solo turismo: ogni anno, milioni di persone vengono a visitare castelli, parchi, spiagge, montagne, boschi incontaminati, e a prendere lezioni dai saggi degli antichi villaggi: lezioni di benessere, pace interiore, ricette, lingue dialettali e piccoli segreti di longevità.

Crescere per restare

Abbiamo un indice di natalità molto alto, e qui i bambini crescono sani e felici, lontani dai pericoli e a stretto contatto con la natura. Anche gli animali se la passano bene: qui non esistono allevamenti intensivi e batterie. C'è così tanto spazio che le mucche pascolano insieme alle pecore tra le valli e le colline, mentre le capre saltano tra i dirupi di montagna in luoghi ancora incontaminati. I boschi sono pieni di cervi, cavalli, lupi, orsi, volpi, uccelli, e i fiumi e i mari sono popolati da pesci di ogni tipo. Ovviamente, nessun calabrese emigra più: del resto, ci vengono a visitare da ogni angolo del pianeta!

Ognuno ha il proprio lavoro autonomo: c'è chi è artigiano, pastore, sarto, medico, pescatore, calzolaio, pasticciere, muratore o architetto. Ogni piccolo borgo ha le sue arti e i suoi mestieri, e tutto funziona alla perfezione.

Nelle poche città del Principato, ci sono università rinomate, alle quali tutti vorrebbero accedere, poichè oltre alle solite materie, se ne insegnano di nuove: la bellezza, l'arte dell'osservazione e della pazienza. Si insegna ad ascoltare, e ad avere fede, poiché vi abitano numerosi mistici. Pensa, è nata persino una nuova scuola Pitagorica!

L'utopia diventa realtà

Abbiamo anche la nostra moneta, e non dobbiamo neanche importare l'energia: il vento e il sole ci permettono di avere fonti rinnovabili infinite. Tuttavia, nonostante non ci serva il petrolio per le macchine, che sono tutte elettriche, ci piace ancora andare a cavallo lungo le vecchie mulattiere, proprio come accadeva un tempo.

Lo so, ti starai domandando chi sia questo Principe illuminato che ha trasformato questa terra in un piccolo paradiso terrestre: tuttavia, devo confessarti che non si tratta di un Principe, ma di una Principessa. Bella, coraggiosa, energica, guerriera, dolcissima e ricca di ardore. Si chiama Calabria, e siamo tutti noi che la viviamo, e che la vivremo nel prossimo futuro che verrà, trasformando una bellissima utopia in una concreta realtà! E sono certa che, dopo la mia lettera, penserai che forse valga la pena tornare alla tua vera casa...

Fonte

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