di Luca Chiesi

Mercoledì 20 dicembre 2017 ho proposto la visione del documentario “American Moon” di Massimo Mazzucco in una scuola di Reggio Emilia, il Liceo Europeo “IESS” (www.iess.it), ad un gruppo di studenti con età compresa tra i 15 e i 18 anni, nell’ambito di un progetto relativo alla realizzazione di un nostro piccolo documentario.

Questo articolo vuole brevemente raccontare questa esperienza e riportare i commenti e le riflessioni degli studenti. Un aspetto che vale la pena sottolineare, prima di iniziare, è il diverso atteggiamento che hanno avuto docenti, studenti e famiglie, prima, dopo o durante la visione stessa.Lo scambio di vedute tra noi docenti è riservato e non lo riporterò. Ma in sintesi tra chi si è espresso (dopo averlo preventivamente visto) c’è stata una sostanziale bocciatura del documentario, in quanto ritenuto non adatto a studenti così giovani.

Ho comunque organizzato, a breve, una proiezione con una ventina di altri colleghi e sono certo che emergeranno dati più significativi per capire cosa ne pensano insegnanti di diverse discipline. Dai genitori con cui ho parlato mi sono arrivati feedback neutri o positivi. Per iscritto ne è giunto solo uno, ovvero: “Vedo in questo primo periodo che G. porta in famiglia i temi trattati nelle sue ore e ci rende partecipi alle visioni di video da lei suggeriti che aprono discussioni alcune volte controverse. Speriamo lei continui su questa strada e che G. acquisisca capacità critica positiva o negativa che gli consentirà di sostenere un suo pensiero”.

L’atteggiamento degli studenti è stato molto interessante. Avendo io premesso alla visione di “American Moon” che qualche collega lo riteneva inadatto per loro, i ragazzi alla fine si sono detti molti stupiti di questo fatto, non capendo per quale motivo degli insegnanti avrebbero dovuto sconsigliare tale visione, trovando il tutto ben documentato, l’argomento interessante, buona la realizzazione tecnica e apprezzando che le conclusioni fossero state lasciate aperte.

La visione del documentario si è svolta con tranquillità e non ha creato particolari problemi, nonostante le 2h40 di durata: qualcuno di quelli più giovani ad un certo punto ha comprensibilmente iniziato a distrarsi, ma la maggioranza non solo ha seguito attentamente dall’inizio alla fine, ma anche preso molti appunti. Lo si può capire da alcuni loro commenti, scritti subito dopo la visione o nei giorni successivi e che trovate di seguito.Basandomi sui pochi dati in mio possesso attualmente (più che altro sulle sensazioni) mi è sembrato che le resistenze maggiori ad affrontare argomenti controversi in ambito scolastico provengano più dai colleghi docenti, che dalle famiglie o dagli studenti. Quasi come se, vista l’età, fosse meglio trattare argomenti “più adatti a loro”. Ma la ricerca della verità, forse non lo è? Personalmente, in un momento storico in cui notizie mai così palesemente false arrivano quasi solo da chi ha il potere (politici, mass media, corporations, ecc.) piuttosto che da chi non ce l’ha (bloggers, persone comuni, ecc.), trovo perfettamente adeguato provare ad abituare uno studente di scuola superiore a mettere in discussione ciò che gli viene detto, se ci sono fondati motivi per farlo.

Discutere e partecipare a dibattiti, anzi, secondo il cono dell’apprendimento di E. Dale sono proprio tra i modi migliori per apprendere davvero.

E’ vero che studenti di scuola superiore non possono avere tutte le conoscenze necessarie per affrontare le innumerevoli questioni anche tecniche sollevate in “American Moon” (storia, fisica, ottica, matematica, ecc.) e quindi capisco chi non lo riteneva adatto a studenti così giovani.Ma, come dimostrano abbondantemente i loro commenti e le loro riflessioni, anche a 15 anni sono certo che si possa:

  1. valutare la qualità, i pregi e i difetti di un documentario, sia dal punto di vista dei contenuti, sia da quello della forma;
  2. valutare se una specifica argomentazione sta logicamente in piedi ed è solida, oppure se è debole;
  3. valutare se il quadro generale fornito da tante argomentazioni, anche molto contrarie al sentire comune, possa avere una sua coerenza e quindi un suo senso.

Il tema su cui proveremo a cimentarci per il nostro mini-documentario per il nostro piccolo progetto è ancora da decidere, ma i ragazzi hanno fin da subito proposto temi “forti” e impegnativi, vicini a loro ma di portata molto più ampia. Vedremo.

Di sicuro, dopo la visione di “American Moon”, avranno capito che non ci sono argomenti che non si possano trattare o tesi che non si possano sostenere, se si forniscono adeguati argomenti.

Perchè con pazienza, rigore, logica e onestà intellettuale, anche Davide può sconfiggere Golia, nella ricerca della verità.Lascio ora la parola ai protagonisti. Vi ringraziamo fin d’ora per ogni feedback o commento vorrete farci avere. Grazie!

prof. Luca Chiesi

www.lucachiesi.com

-----------------

Matilde D. (classe 1^):

Penso sia stato realizzato un documentario veramente interessante. È impressionante come un argomento del genere possa essere analizzato così nel dettaglio da trovare tanti difetti e realizzare un film chiaro, completo e accuratamente spiegato.

I contenuti sono stati esposti con precisione, infatti ogni informazione fornita viene analizzata per portare tutte le possibili obiezioni con le adeguate confutazioni. Tutte le informazioni seguivano una logica ben precisa e questo rendeva la visione chiara e semplice. La presenza delle fonti penso sia stata una scelta ottima: era necessaria per comprendere che le informazioni erano attendibili, avevano un fondamento di verità. Penso che tutto questo sia stato molto importante, anche per rendersi conto che dietro ad un “semplice” documentario, è presente un enorme lavoro di ricerca.

Per quanto riguarda gli argomenti trattati, la scelta del tema è stata ottima, anche perché è un ambito molto dibattuto ancora oggi.

Entrando nei particolari del documentario, mi ha sorpreso molto l’analisi delle fotografie e dei filmati che mostravano chiaramente errori, se così si possono definire. Per esempio, mi ha colpito l’immagine che mostrava la “navicella” con i pannelli quasi staccati tra di loro o incollati male, credo che sia sconcertante la dimostrazione dell’uso del nastro adesivo per tenere i pannelli “ben saldi”.

Altri indizi sono stati di grande impatto, come per esempio gli astronauti che qualche volta si sono rialzati senza neanche toccare per terra con i piedi e si sono sollevati senza l’aiuto di “nessuno”, ipotesi confermata dal luccichio del probabile cavo metallico, che li avrebbe potuti sostenere, se avessero girato le riprese in uno studio.

La polvere che rimaneva attaccata alle ruote del rover.

Un astronauta che non ricorda di aver attraversato le fasce di Van Allen, argomento a lungo dibattuto dalla NASA e poi scomparso nel nulla.

Il filmato andato perduto che riprendeva il primo passo di Armstrong sulla luna (i dati sul nastro avrebbero fornito informazioni sul luogo in cui le foto erano state scattate).

Un approfondimento molto interessante, secondo me, riguarda lo svolazzare della bandiera americana, immagine che si può incontrare più volte.

Penso che tutta la parte riguardante la fotografia sia un po’ troppo approfondita: in particolare la descrizione delle carriere dei fotografi ė molto lunga, anche se questo è utile per dare importanza alla loro parola e a quello che diranno in seguito. Inoltre ci si sofferma molto sulla possibile presenza di una seconda fonte di luce e, successivamente, sulla questione dell’”hotspot” e del “fall-off”. In generale, però tutte le fotografie erano utili, ben spiegate e dettagliate in ogni minimo particolare, tanto da non riuscire a trovare qualcosa da migliorare nei contenuti per quanto riguarda la fotografia. Sempre rimanendo in questo ambito, le interviste ai fotografi non presentavano un audio eccellente, a causa di alcuni rumori di sottofondo, ma questo contribuiva ad aggiungere un senso di “verità” alle loro voci.

Ritengo molto utili le domande alla fine di ogni argomento trattato, forse per stimolare l’osservatore e indurlo ad una ricerca ancora più approfondita. In merito a tutte le altre teorie contrarie a quelle esposte nel film, ė interessante vedere come molti esperimenti svolti cerchino di dimostrare che l’uomo è veramente andato sulla Luna, provando a fare ciò, però, commettono sempre un errore di base il quale fa sì che il loro esperimento venga “annullato”.

In conclusione ho apprezzato il fatto che il regista si sia mantenuto sostanzialmente neutrale, perché, in fin dei conti, non ha mai affermato esplicitamente se l’uomo è o non è andato sulla Luna. Nonostante questo si capiva comunque la sua posizione a riguardo. Proprio per questo motivo, avrei evitato l’ultima frase su Hollywood: “ci vorrà forse dire qualcosa?”.

Per quanto riguarda la durata del film, penso sia adatta per trattare tutti gli argomenti con precisione, senza escludere niente. Nonostante sia molto lungo, vale la pena seguirlo fino in fondo.

Posso affermare che le argomentazioni erano sempre abbondantemente motivate e solide, il che rende il film praticamente inattaccabile da questo punto di vista.

A me sembrava impossibile che l’uomo non fosse mai andato sulla Luna, ma ora mi rendo conto che ci sono molte cose che non “quadrano”, dalle più banali alle più evidenti, ma temo che, nonostante ciò, non sapremo mai come sia realmente andata.

Miral E. (classe 4^):

"A mio parere l’esposizione è molto chiara e approfondita, la voce dopo un po’ è leggermente stancante, ma sopportabile; per il resto ho apprezzato le immagini, le ricerche fatte e le musiche, adatte a questo film/documentario; i sottotitoli sono molto utili per capire meglio il testo e la trama del documentario.

Mi è piaciuto molto che alla fine di ogni ricerca era presente una domanda a cui lo spettatore doveva risponde, mi ha colpito anche il fatto che il regista abbia affrontato così tanti dettagli, tipo quello degli scarponcini degli astronauti.

Mi ha colpito il fatto che i 3 astronauti, alle varie conferenze, erano quasi costretti a “recitare” un copione: i loro volti erano molto tristi, quasi arrabbiati, e questo mi è anche dispiaciuto, perché era come se non avessero mai fatto nulla di importante. Mi ha colpito anche il fatto che non vogliano giurare sulla Bibbia di essere stati sulla luna.

Ritengo che si sia capito bene il pensiero del regista, l’unica cosa che dava secondo me un po’ fastidio era il fatto che in certi momenti ripeteva quasi le stesse cose, però nel complesso ho apprezzato.

Alla fine del documentario mi rimane più di un dubbio; ma credo che l’uomo non sia mai andato sulla luna".

Anastasia C. (classe 2^):

“Il documentario è molto interessante e buono nel complesso. L’audio è ottimo ma un po’ meno nelle parti in cui intervista i debunker. Le immagini sono coerenti, con un modo di impaginarle molto creativo e che attira l’attenzione dello spettatore.

I contenuti sono ben motivati, con tutte le fonti da cui sono stati estratti, molto specifici, forse troppo su alcune parti come quella della fotografia,in cui io personalmente avrei messo solo la parte riguardante le ombre che non sono perpendicolari e avrei completamente eliminato l’argomentare della carriera del video maker e di altri fotografi e riviste.

L’autore pone molte domande e tutti e lascia spazio allo spettatore di scegliere se stare dalla parte di chi crede alla corsa verso la luna e a chi crede che sia tutta una messa in scena”.

Matteo G. (classe 1^):

“Per me il documentario è ben fatto e ben approfondito. Mi ha fatto ricredere su molte credenze che avevo sulla missione sulla luna. Non mi aspettavo per niente le cose dette.

Una cosa negativa che ho notato è che ci sono state troppe didascalie, che possono stancare l’ascoltatore, ma può anche essere interpretato come un punto di forza per tenere sveglio un tipo di ascoltatore molto interessato sull’argomento.

Un’altra cosa che non mi è piaciuta è stata che alla fine il regista si è soffermato sulla fotografia, che secondo me poteva anche essere una parte più corta e meno approfondita, essendo un documentario sull’atterraggio sulla Luna.

Mi è piaciuto però quando rispondeva a tutti i sostenitori dell’atterraggio. Mi è piaciuto il modo in cui ha risposto: senza fare affermazioni, ma facendo domande che ti fanno riflettere sulla veridicità del fatto. Questo documentario mi ha fatto cambiare totalmente idea riguardo alla missione. Prima ero molto sicuro che fossero andati sulla luna, ma ora sono nel dubbio, non riuscendomi a spiegare le immagini viste”.

Sofia L. (classe 4^):

“Oggi parleremo di “American Moon” un documentario di Massimo Mazzucco. Come si può evincere dal titolo, questo filmato tratta dello sbarco americano sulla luna e si pone una principale domanda su questo avvenimento; gli americani sono veramente atterrati sulla luna? O è tutta una bufala per guadagnarsi più prestigio di tutti gli altri paesi?

Questo regista durante tutto il documentario trova numerosi punti o fatti in cui si possa dimostrare la “finzione” dello sbarco americano; ad esempio dimostrando che le foto sono state fatte in studio, che certi dati non corrispondono, che dove non ci dovrebbe essere vento, invece la bandiera sventola... e per finire mostrando come, quando un uomo va ad intervistare gli astronauti, loro si astengano dal giurare sulla Bibbia il fatto che sono sbarcati sulla luna. Inoltre, per essere ancora più convincente, smentisce tutti coloro che difendono la veridicità di questo fatto.

I modi in cui lo fa e in cui ha strutturato il documentario sono molto efficaci e ciò che racconta lascerebbe tutti a bocca aperta... È molto interessante anche il modo attraverso il quale il regista si approccia al pubblico, per esempio dopo aver dimostrato qualcosa, ponendo domande aperte lasciando liberi gli spettatori di scegliere la loro propria opinione. Il documentario è inoltre pieno di interviste che sono molto convincenti e interessanti, nonostante alcune siano un po’ ripetitive…

Alcuni difetti che abbiamo trovato sono stati una troppo alta quantità di dati, qualche punto un po’ monotono e certe interviste un po’ troppo simili tra loro.

In conclusione, è un documentario che consiglierei a tutti perché è spesso molto convincente e dice molto spesso cose che nessuno si aspetterebbe, inoltre il regista illustra anche alcune scene in modo più comico per mantenere sempre l’attenzione alta. Fa vacillare le certezze di tutti.”Gregorio G. (classe 1^):

“La visione di questo documentario mi è piaciuta molto: il regista ha saputo organizzare gli argomenti del documentario molto bene, ovvero in base all’importanza dei contenuti, ma anche in modo che l’osservatore tenesse l’interesse alto fino alla fine di esso, anche se durava molto. Come gli altri documentari realizzati dal regista é molto bello e tratta di fatti molto “scottanti”, perché l’allunaggio terrestre sulla luna é un fatto quasi scontato per la maggior parte di noi ed è una cosa scioccante scoprire che in realtà non é mai avvenuto.
Il documentario mostra dati molto precisi, che confutano la diverse teorie dei Debunkers.

Un’ altra cosa che mi ha colpito particolarmente é il numero di filmati, foto originali e interviste (persone che sono state a stretto contatto con le diverse missioni spaziali Apollo, ma anche esperti di fotografia), che sono riusciti ad ottenere.

Consiglio la visione del documentario a qualsiasi persona, invece la sconsiglio ai più accaniti patrioti! ”

Davide M. (classe 2^):

“Il documentario visionato nella giornata di ieri è stato veramente interessante e fa molto riflettere sull’accaduto degli anni 60. L’argomento è messa in discussione dell’allunaggio da parte della NASA.

Il documentario è strutturato in maniera ottima, però ha molti momenti dove l’attenzione cala perché ci sono argomenti che non interessano a tutti quelli che guardano il video.

La prima parte del video a mio avviso è molto più interessante della seconda, perché fornisce molteplici informazioni sull’allunaggio, mentre la seconda a mio avviso è più noiosa perché si parla di fotografia e se è un argomento che non ti appassiona, neanche quella parte di documentario ti appassiona.

Il punto forte del documentario, secondo me, sono le contraddizioni delle persone che sono dell’idea che l’uomo sia stato sulla luna. Così facendo il regista da forza alel sue idee.

C’è anche da dire che la parte finale fa rimanere con un po’ di suspance, perché mostra come dopo essere stati sulla luna i tre astronauti siano più delusi che entusiasti e come non vogliano giurare sulla Bibbia di essere andati sulla luna.

Io non posso tirare delle conclusioni ben precise, però posso dire che questo documentario mi ha fatto molto riflettere”.

Giovanni B. (classe 1^):

“Secondo me il video è molto bello, interessante e strutturato in modo da non distogliere l’attenzione, anche se è molto lungo. Il video tratta di cose molto interessanti e che ti colpiscono, soprattutto perché l’allunaggio umano sulla luna per molti è una cosa scontata.

Ci sono alcuni problemi con l’audio ci sono rumori di sottofondo (persone che parlano e un certo punto del video i rintocchi di campane.
Mi ha colpito la figura dei Debunker che secondo me hanno il compito di smentire verità possibilmente “scomode” per il governo degli Stati Unit o personaggi politici di rilevante importanza.

Alessandra: (classe 4^):

“Siamo davvero andati sulla luna?

Non è ancora chiara la risposta a questa domanda, nonostante documentari e altre fonti affermino chiaramente e senza dubbi una delle due ipotesi.

Questo dibattito continua ininterrotto da 50 anni e in molti cercano di aprirci gli occhi per arrivare ad una verità così difficile da affermare.

Forse il pensiero che l’America ci abbia raccontato una menzogna così grande é solo l’idea di invasati ma, dopo aver visto il documentario di Mazzucco é inevitabile metterlo in dubbio.

Dopo aver visto il filmato, personalmente, non saprei ancora rispondere alla domanda di questo dibattito anche se sarei più propensa a rispondere no.

Perché è una verità così difficile da discutere? Perché ci sono persone che non vogliono

nemmeno ascoltare prove fondate? Forse non accettiamo il fatto di essere stati ingannati o di credere a stupide “dicerie”... Inganno o Realtà? Kennedy ci aveva promesso troppo?

La Russia é complice volontariamente di questa bugia, o forse se avesse resa pubblica la verità nessuno le avrebbe creduto e si sarebbe messa contro uno dei paesi più potenti al mondo per nulla? L’ URSS ha forse provato implicitamente a raccontarci la verità? Magari lo ha fatto, mandando sonde automatiche sulla luna che potevano fare le stesse cose fatte dall’uomo: raccogliere detriti ed informazioni geografiche e dunque é riuscita a smontare le tesi inconfutabili del fatto che l’uomo sia stato sulla luna.

L’allunaggio é successo davvero come noi o i nostri nonni lo hanno guardato con tanto orgoglio in TV? Oppure é stato ripreso in uno studio? Davvero gli studi cinematografici erano così sviluppati all’epoca? Veramente navicelle così “rudimentali” che sembrano fatte di carta stagnola hanno portato 3 astronauti sulla luna, attraversando gli Anelli di , detriti spaziali e altre complicazioni?

In molti dubitano della veridicità delle foto scattate, anche per questo argomento ci sono infinite affermazioni. Una delle tante annuncia che gli astronauti hanno scattato sulla Luna delle foto ma essendo venute male le hanno rifatte uguali in studio appena tornati e per questo vi siano elementi come l'hotspot.

Un’altra affermazione contraria dice che l’allunaggio sia stato completamente svolto in uno studio cinematografico.

Il documentario spiega chiaramente ogni ipotesi andando nel dettaglio in diversi ambiti utilizzando anche lessico specifico. Un aspetto universalmente positivo è il fatto che il regista indirizzi il suo filmato a chiunque e non ad un pubblico specifico, per questo spiega ogni vocabolo o concetto che alcuni potrebbero non capire.

Ho anche gradito molto i commenti di esperti conosciuti, come fotografi e scienziati, e l’utilizzo di schemi semplici ma efficaci, per esempio la linea del tempo usata all’inizio per illustrare la storia.

Credo sia molto importante, come ha deciso di fare Mazzucco, rendere pubbliche le fonti di immagini, testi e citazioni modo da evitare contestazioni di questo tipo.

Per concludere consiglio la visione di questo documentario non solo per le persone che non sanno che posizione prendere, ma anche per gli scettici o quelli che negano la possibilità che tutto ciò sia solo una bugia, perché farebbe capire loro che esistono vari pensieri fondati che non siano semplici dicerie.