Ieri ho passato l'intera giornata a guardare la televisione. Non avevo voglia di fare niente, e ho deciso di regalarmi una giornata di ozio con il telecomando in mano. Nell'arco di 12 ore ho visto praticamente di tutto. Film, telefilm, telegiornali, documentari, talk-show. Ho visto programmi di cucina dove mi spiegavano come fare gli spaghetti aglio e olio. Ho visto televendite di gioielli falsi, venduti un tot. al chilo. Ho visto tutti gli sport possibili e immaginabili: una ridicola gara di fondo, sulla neve, dove i concorrenti usano gli sci per andare in salita; la Parigi-Roubaix del 2009; una gara di pattinaggio artistico dove c'era una danzatrice vestita da Michael Jackson; un incontro di tennis fra una rumena e una bulgara; dei maratoneti che si rincorrevano ansimando nel fango della brughiera; e ho visto persino il secondo tempo di Monopoli-Lupa Castelli Romani, la semifinale di Coppa Italia di serie D (che manco sapevo che esistesse). Ho visto le news della BBC, dove si parlava dei giovani inglesi che vanno a combattere per l'Islam. Ho visto le news francesi, dove si parlava del problema degli islamici in Francia. Ho visto le news italiane, dove si parlava del problema dello Stato islamico in Libia. E poi tutte le altre news: i magistrati che protestano per la nuova legge "contro di loro", ... ... Putin che minaccia di tagliare il gas all'Ucraina, la Grecia che si è piegata ai voleri della troika però sono tutti contenti perchè adesso la troika non si chiama più così. Ho visto Sabrina Ferilli lamentarsi perché Fazio aveva trattato molto meglio Monica Bellucci nel suo show. Ho visto un pezzo di Bayer-Atletico Madrid (e ho capito perchè il Monopoli gioca in serie D). Ho visto Casini che dalla Gruber si è lasciato scappare che "noi del centrodestra stiamo aiutando Renzi a fare quello che Berlusconi non era riuscito a fare", e con grande stupore ho notato che né la Gruber nè l'altro ospite, Padellaro, abbiano minimamente sottolineato questo scivolone di Casini. E poi ho visto tante pubblicità: mi hanno detto che se voglio risparmiare devo subito stracciare la mia polizza auto e andare su un sito dove c'è un cane che parla nel microfono ad una assemblea di azionisti. Mi hanno detto che se non voglio più veder cadere i miei molari nel lavandino devo usare un certo tipo di dentifricio. Mi hanno detto che avere un conto in banca è tanto semplice ed emozionante quanto baciare una bella ragazza. E poi ho visto i documentari: c'era quello in cui un tizio metteva la testa dentro le fauci di un coccodrillo, c'era quello in cui mi spiegavano che la luna si è staccata dalla terra per l'impatto di un asteroide, c'era quello in cui un granchio di mare si amputava un braccio da solo per sopravvivere. Ho visto persino una telenovela americana doppiata in messicano con i sottotitoli in italiano: "Johnathan non è tuo padre, Maria. Il tuo vero padre è morto quando eri piccola, per salvare la vita di tuo fratello." Alla fine della giornata ero frastornato. Ma non per la quantità di programmi che avevo visto, quanto piuttosto per il senso di vuoto profondo che la visione di tutti questi programmi mi aveva procurato. "Oggi - mi sono detto - non succede più nulla." Ci sono degli avvenimenti, naturalmente, che "accadono" continuamente. Ma sono eventi isolati, appunto, che accadono senza che "succeda" niente. La differenza fra accadere e succedere sta nella non-concatenazione degli eventi. Tutto ciò che accade oggi lascia il tempo che trova, non porta conseguenze se non nell'immediato. Ma nulla ormai sembra più in grado di cambiare la nostra società. È come se il mondo si fosse fermato, e l'umanità si ritrovasse a girare a vuoto in una mastodontica ruota per criceti, dove 7 miliardi di persone pedalano impazzite senza spostarsi di un solo metro. Ho potuto arrivare a questa conclusione proprio perché avevo il riferimento, all'interno delle stesse trasmissioni che ho guardato ieri, di un canale molto particolare: Rai Storia. Quando passavo su Rai Storia, saltellando da un canale all'altro, mi accorgevo che mi fermavo sempre affascinato a guardare. Restavo affascinato perché mi rendevo conto che una volta le cose "succedevano": ho visto le immagini del boom economico in Italia, con la gente che scopriva per la prima volta il piacere di andare al mare con la 500, e ballava scatenata il twist al ritmo di un mangiadischi. Ho visto la tragedia di Rommel, che è stato obbligato a suicidarsi pur di non affrontare un tribunale militare e passare alla storia come un traditore del Reich. Ho visto la storia delle suffragette americane, che portarono nel mondo il primo vagito dei futuri movimenti femministi. Ho visto un'intervista a Sandro Pertini, che raccontava come fu lui stesso ad ordinare che Mussolini venisse ucciso immediatamente, dopo l'arresto di Dongo. Ho visto la storia, in pieno movimento, da cui proveniamo, e ho visto il pantano, assolutamente immobile, nel quale oggi ci troviamo. Forse un giorno l'umanità si risveglierà dal letargo in cui è caduta oggi. Ma di certo l'inizio del terzo millennio, così fortemente atteso alla fine del secolo scorso, è stato tutt'altro che una svolta verso il progresso dell'umanità. Massimo Mazzucco