LO STRANO CASO DEL SIGNOR FERRARA GIULIANO

28.05.04 - Stando alle indicazioni della stampa odierna – da Panorama a l’Unità – il problema di cui dovremmo occuparci con particolare urgenza in queste ore è la posizione di presunta “rivolta” che il direttore di un foglio come tanti avrebbe messo in atto contro il nostro attuale presidente del consiglio.

Chissà perchè.

Un signore qualunque, tanti anni fa, decide di crearsi un nome, nel panorama politico italiano, nell’unico modo in cui sia possibile farlo nel nostro paese: sbraitando più forte degli altri. Forte di una decente preparazione scolastica, un certo Ferrara Giuliano si mette un giorno ad utilizzare l’ars locutoria (“ti fa su con le parole”, direbbe mia zia Rina) per ricordare al mondo ciò che da Aristotele in poi – passando doverosamente per Machiavelli - è una verità di certo inconfutabile: che sia possibile, su qualunque argomento, dire tutto ed il contrario di tutto, senza apparentemente contraddirsi mai.

Ma siccome molta gente questa verità o non la conosce proprio, o se l’era dimenticata, succede che da un giorno all’altro l’Italia scopre che “Giuliano è intelligentisssimo” [sic]. A quel punto – giustamente – il nostro sceglie di mettere a frutto la diceria popolare, e ... ...si guadagna le tribune televisive prima, della carta stampata poi, diventando una persona “la cui opinione conta”. E più questo “ti fa su con le parole”, più ti crea scompiglio nel resto della nazione (politica), che si sente obbligata a seguirne a tutti i costi le contorsioni mentali, pena il sentirsi meno “intelligente” di lui.

Dimenticandosi che non è assolutamente possibile far quadrare la somma globale dei ragionamenti di una qualunque persona normale, si trovano ovviamente in estrema difficoltà nel cercare di farlo con quelli di chi con le parole ci gioca di mestiere. (Non dimentichiamo che, grazie all’abilità filo-logica, abbiamo addirittura un Papa che è riuscito a sostenere che “l’inferno in realtà è un posto freddo”, senza che nessuno se ne accorgesse nemmeno).

Ma in realtà, domandiamoci, che cosa ha mai “fatto” Ferrara per chiunque di noi? Ovvero, che cosa ha mai fatto, di utile per il nostro paese? Bene o male, i colleghi di fama che lo hanno preceduto, nella storia, hanno dato un contributo grazie ad una (almeno relativa) coerenza di pensiero, attraverso il quale filtravano quotidianamente gli eventi, per offrirne una precisa lettura politica, condivisibile o meno che fosse dal singolo lettore.

Ma se quest’ uomo si è distinto proprio per la qualità opposta, ed addirittutra di questa incoerenza politica si fa implicitamente vanto (perchè – se ci fate caso -  l’unico soggetto importante, in ogni discorso di Ferrara, è Ferrara stesso, non l’argomento trattato), a noi serve davvero farci continuamente accalappiare da esibizioni filologiche assolutamente vuote di contenuto (se non intese a chiare armi di distrazione di massa), che spesso rasentano l’onanismo vero e proprio?

A noi serve davvero occuparci per più di otto secondi all’anno di qualcuno che sia, in ultima analisi, la prova vivente che l’italiano, in certe occasioni, sa diventare uno dei più ignobili voltagabbana che la storia abbia mai conosciuto? Oppure vogliamo dedicare quel poco di energia mentale che ci rimane, alla fine di ogni giornata, per vedere se ciascuno di noi è in grado di fare qualcosa di concreto, per vivere tutti un pò meglio nella nazione che tutti insieme abbiamo costruito?

Massimo Mazzucco


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L'unico vero sconfitto è lui. Non perchè passerà il resto della la vita in galera, ma perchè non ha saputo risvegliare in noi quello che la sua coerenza sperava tanto di poter risvegliare.