(a destra, il generale messo al comando di Falluja)

MISSIONE COMPIUTA - di Massimo Mazzucco

Vogliamo continuare a far finta che tutto va bene? Facciamolo. Vogliamo continuare a credere di aver portato la democrazia in Iraq? Ma come no, a quintali! Vogliamo continuare tutti a sentirci non colpevoli per quella gente che ogni giorno – ora, adesso, in questo preciso momento, mentre io mi gratto il naso e tu ti stappi la birretta ghiacciata – vive con acqua e viveri razionati, coi moribondi a cui è impedito ricevere aiuti, con i morti che non sanno più dove seppellire? D’accordo. Accendiamo il televisore allora, e festeggiamo uniti il Milan campione d’Italia.

Ma per ogni minuto che lasciamo passare, ricordiamoci soltanto una cosa: noi, che in una democrazia bene o male ci viviamo – e di cui, quando serve, siamo prontissimi a vantarci - il nostro governo lo abbiamo regolarmente votato, e ciò che il nostro governo fa non è che l’espressione della volontà di tutti noi. In una democrazia, infatti, l’intera popolazione accetta che le scelte della maggioranza valgano anche per la minoranza. Ma c’è anche un’alta caratteristica, nelle democrazie... ... che tutti noi siamo invece bravissimi a dimenticare: il diritto a far sentire la propria voce, se poi il governo non si comporta come ti aspettavi che facesse.

Mi direte, “ma cazzo, io fino a Roma ci sono già andato, il 20 di Marzo. Otto ore a andare e otto a tornare, e non è servito a niente!”

Vero, verissimo. Anzi, ti dirò di più: a qualcosa in realtà è servito. E’ servito a capire – per altri solo a confermare - che manifestare in strada, oggi, serve ormai a poco. Soprattutto dal momento in cui l’entità contro cui si manifesta controlla il 95 per cento dei mezzi d’informazione. Così infatti, tanto per cominciare, un milione abbondante di persone diventa si e no un risicato duecentomila. E poi, soprattutto, il messaggio che queste persone portano viene talmente ammorbidito – per non dire ammorbato – nel passaggio tra i mezzi d’informazione, che una volta che la notizia arriva a Treviso, quelli che manifestavano erano solo dei facinorosi rompicoglioni.

E allora? Non c’è davvero più niente da fare?

Ho detto il 95 per cento dell’informazione. L’altro cinque, almeno per ora, è ancora libero ed accessibile, e si chiama Internet. Se non ci fosse, io e te non ci saremmo mai potuti parlare.

Mi dirai “sì, ma l’Internet in Italia lo usano talmente in pochi...”

Vero anche questo. Come è vero, però, che due anni fa lo usassero un ventesimo delle persone che lo usano oggi. E non c’è bisogno di essere laureati in matematica per capire come funzioni una crescita di questo tipo, che è detta esponenziale. E’ una crescità che si nutre essenzialmente di sè stessa, e più persone si avvicinano alla rete più diventa facile per altri fare la stessa cosa. Fino al punto – e in America è già successo – che ti diventa indispensabile fare uso dell’Internet, se non vuoi sentirti tagliato fuori.

E allora domandati, senza per questo metterti sotto processo, quanto tu abbia fatto nel passato, e quanto tu possa ancora fare, per far avvicinare all’Internet le persone che ti stanno intorno – parenti, colleghi d’uffico, amici del bar – e che finora ne hanno solo sentito parlare come di una diavoleria anonima ed inaffidabile.

Certo non è facile, e non bisogna arrivare a rovinarsi le amicizie per questo. Ma tu scegli una persona che ti sembra quasi “pronta” a fare il salto, e prova a mettergli una pulce nell’orecchio, una qualunque, del tipo “ma tu sei proprio sicuro che sia stati un aereo a colpire il Pentagono?” *  

Lascialo crogiolare nel dubbio, per un pò, e vedrai che prima o poi, se sei stato bravo a mantenergli vivo il “tormento”, ti si presenterà l’occasione giusta per “suggerire” una visitina ad un paio di siti che conosci tu. Sarà lui a decidere, gli dici, tu vuoi solo che lui veda delle fotografie che la TV non gli ha mai fatto vedere.

Lo so che è dura, lo ripeto, ma io davvero non vedo altre vie d’uscita. E' questa la vera missione.

Massimo Mazzucco

* Suggerisco il “mio” Pentagono, ovviamente, non solo perchè vorrei che tutto il mondo vedesse la pagina che ho fatto, ma perchè la mia dimostrazione è basata su foto scattate proprio da un militare del Pentagono, Jason Ingersoll, e quindi ineccepibili dal punto di vista della fonte. E di fronte a quelle due semplici immagini, ci sono ben pochi che trovano ancora il coraggio di sostenere....