[b][img align=right]library/bput150.jpg[/img]SOPRA LE NOSTRE TESTE[/b] di Massimo Mazzucco (Questo articolo è stato scritto nel dicembre 2003, poco prima della cattura di Saddam, e subito dopo l'attentato al treno in Cecenia). Ieri, durante un viaggio-lampo in Europa di cui i media non sono stati informati, George Bush si è segretamente incontrato con Vladimir Putin, in una saletta appartata di un noto ristorante di Berlino. Ecco la trascrizione della loro conversazione, ottenuta grazie ad un microfono che noi stessi abbiamo piazzato direttamente nel cappuccio della stilografica del presidente americano. Ciao Vlad, come va? Bene, bene, e tu? Un traffico... scusa il ritardo. Stai, stai.... Hai già ordinato? No, ti aspettavo. Hanno le sanguisughe alla vietnamita, stasera. Ah, ottimo. (Si odono stropiccii vari, probabilmente Bush si siede e si toglie la giacca) Ah, ora sì che si respira. Dunque, dove eravamo rimasti? ... Beh, l'ultima volta abbiamo lasciato un paio di questioni aperte, mi sembra. Aiutami a ricordare, scusa. Sai, con 'sto jet lag avanti e indietro... Dunque.... intanto dovevamo ancora metterci d'accordo sul prezzo massimo del petrolio... Ah sì, il petrolio. Cos'eravamo, sui ventinove al barile, mi sembra? Ventisette, George, ventisette. E dobbiamo scendere ancora, se è solo per quello. Anche perchè dobbiamo ancora risolvere quella faccendina degli otto miliardi di debito dell'Iraq. Giusto... giusto. Va beh dài, centesimo più, centesimo meno, vedrai che ci mettiamo d'accordo. E poi... niente, non mi sembra ci fosse altro di importante. Nient’altro? Mi sembrava.... Dunque, Berlusconi è tutto a posto.... bin Laden ne abbiamo già parlato.... per l’Afghanistan aspettiamo.... Ah, l'ho poi sentito, sai? Chi, Osama? Sì, mi ha chiamato lui, la sera dopo. Simpatico, avevi ragione. E' adorabile, guarda. Un pezzo di pane. Non fosse stato per lui... Però, un bel sacrificio, davvero. Sì, certo. Ma sai anche a noi cosa costa? Lo immagino. A proposito, ai Francesi poi cosa avete dato? Niente, guarda. Era tutta scena, a loro interessava solo non fare la figura dei coglioni davanti al mondo. Alla fine si sono accontentati di un paio di commesse, e della promessa che se andiamo in Siria ci sono dentro anche loro fin dall'inizio. E già bravo, e io? Ma a te viene già l'Iran no? Mica tutto! Metà devo darla a Sharon! E va beh, quello è la regola, si sa. Anche noi, cosa credi, l'Iraq mica ce lo possiamo tenere tutto! Ah no? Macchè. scherzi? Noi ci mettiamo l’esercito, acqua viveri e munizioni, e dobbiamo pure aggiustare 'sto oleodotto di merda che si rompe ogni minuto. Ma quando è pronto, il tratto verso nord è tutto suo! E lui cosa ci mette, scusa? Gli attentati, no? E basta? Beh, dici niente! Dài, soprattutto in ultimo, ci sta dando dentro mica male, ammettiamolo. Hai visto Istambul, fra l'altro? Bel lavoro, davvero bello! Ma anche la sinagoga è sua? Certo! Soprattutto la sinagoga. E' lì che sono imbattibili. Grande. Se lo senti, fagli i complimenti da parte mia. Lo farò. Anche tu comunque cominci a viaggiare benino, mi sembra. Quella cosina lì del treno in Cecenia è venuta carina, mi sembra. Insomma, si fa quel che si può. L'abbiamo organizzata un pò all'ultimo momento.... Beh, alla faccia! Mi sa che si sono cacati sotto mica male! In effetti.... Hai visto gli afflussi alle urne, che roba? E tutti a votare per me, naturalmente (risata, battuta in russo incomprensibile). Occhio, però, a non spaventarli troppo, se non dopo non ti lavorano più. Noi ne sappiamo qualcosa... Lo so, lo so. Come butta adesso da voi, a proposito? Mah, per ora non possiamo ancora fare niente. Minacce e spaventi, finchè vuoi, ma se solo facciamo scoppiare un petardo, mi sa che la nazione va di nuovo in tilt.... E per le elezioni, cosa avete pensato di fare? Boh, ancora non sappiamo bene. Bisogna vedere prima di tutto come va a finire 'sta menata dell’'Iraq. Ma perchè non gli tirate una bella caramellina e non se ne parla più? Mah, ci abbiamo anche pensato, devo dire. Oltretutto, abbiamo speso tutti ‘sti soldi per fare quelle a basso potenziale, almeno una volevamo provarla. Ma pare che alla fine l'opinione pubblica si rivolterebbe. Oppure puoi chiedere a Osama di saltar fuori all' ultimo momento... Sì, c’è sempre quella possibilità, però è proprio l'ultima carta, se non troviamo niente di meglio. Sai, lui è veramente stanco a questo punto, e io non me la sento di chiedergli anche... O Saddam, allora! Scusa, perchè non tiri fuori lui, piuttosto? Certo. Solo che Saddam avevamo già pensato di giocarcelo in Giugno, al momento di venir via. Per coprire le eventuali critiche, sai.. Giusto. Preso a Giugno... fra una balla e l’altra ti copre di sicuro fino alle elezioni, no? Dipende. E' che 'sto stronzo vuole essere processato in Iraq. Dice che non si fida a venire da noi. Beh, non ha tutti i torti, dài. E poi, dall'Iraq lo fai scappare quando vuoi, ma in America come fai? No, no, infatti, se viene da noi, va dritto alla pena capitale. E' l'unico modo per tirarlo fuori, a quel punto. Come Mc Veigh. Chi? Mc Veigh. Quello di Oklahoma City. Ah, già. Me l’ero dimenticata, quella. Dov'è finito, fra l'altro? Sempre alle Bahamas, non si è mai mosso. Dovresti vederlo adesso, è un bijoux: ora che la plastica non si vede più, puoi giocargli a golf a dieci centimetri di distanza e manco ti accorgi che è lui. Certo ragazzi che siete geniali. Io devo dire che al vostro confronto mi sento un principiante. Ma dài, non ti buttare giù così. Noi in fondo è cinquant'anni che ci diamo dentro, tu hai appena iniziato. Oh, all'inizio ciccavamo anche noi eh, non credere. Guarda solo con Oswald: fra fucili, radiografie, pallottole e mica pallottole, abbiamo fatto un tale casino che ce l'abbiamo ancora fra i coglioni adesso... Vero, vero... tutto si impara. Allora, Vlad, cosa vogliamo fare con 'sto petrolio? Dài, decidiamo che poi vorrei farmi una bella mangiata in santa pace... A questo punto le batterie del nostro microfono hanno cominciato ad esaurirsi, e la conversazione è risultata sempre più incomprensibile. Tra le ultime cose, abbiamo colto un Putin che strappava un 26 dollari e mezzo al barile, e un Bush che borbottava “sì, però a mio padre lo dici tu...” Massimo Mazzucco