“IL MESTIERE DI GIORNALISTA È QUELLO DI UCCIDERE LA VERITÀ” 

John Swinton, The New York Times

Durante il brindisi d’addio al prestigioso New York Press Club, John Swinton, lo storico redattore capo del New York Times, fece questa disarmante dichiarazione:

"There is no such thing, at this date of the world's history, as an independent press. You know it and I know it. There is not one of you who dares to write your honest opinions, and if you did, you know beforehand that it would never appear in print.

Non esiste al mondo, in tutta la storia fino ad oggi, qualcosa che si possa definire giornalismo indipendente. Questo lo sapete voi e lo so anch’io. Non c’è uno solo di voi che osi esprimere con sincerità le proprie opinioni, perchè sapete già in anticipo che se lo faceste, non comparirebbero mai sulla carta stampata.

I am paid weekly for keeping my honest opinions out of the paper I am connected with. Others of you... ... are paid similar salaries for similar things, and any of you who would be so foolish as to write honest opinions would be out on the streets looking for another job.

Io prendo il mio stipendio settimanale per tenere le mie opinioni fuori dal giornale per cui lavoro. Altri fra voi sono pagati cifre simili per motivi simili, e se solo uno di voi fosse così distratto da scrivere davvero ciò che pensa, si ritroverebbe il giorno dopo in cerca di lavoro.

If I allowed my honest opinions to appear in one issue of my paper, before twenty-four hours my occupation would be gone. The business of the journalist is to destroy the truth; to lie outright; to pervert; to vilify; to fawn at the feet of mammon, and to sell the country for his daily bread. You know it and I know it and what folly is this toasting man independent press.

Se io permettessi alle mie vere opinioni di comparire in una sola edizione del mio giornale, mi ritroverei disoccupato entro le 24 ore. Il mestiere del giornalsta è quello di uccidere la verità, di mentire sin dal primo momento, di stravolgere, di svilire, di inchinarsi al volere della ricchezza, ingannando il tuo paese per il pane quotidiano. Voi lo sapete, io lo so, e questo rende il nostro brindisi alla libera stampa una vera e propria assurdità.

We are the tools and vassals of the rich men behind the scenes. We are the jumping jacks, they pull the strings and we dance. Our talents, our possibilities and our lives are all the property of other men. We are intellectual prostitutes. "

Siamo strumenti e vassalli in mano ai potenti che stanno dietro le quinte. Noi siamo i burattini, loro muovono i fili, e noi balliamo. I nostro talento, le nostre potenzialtà, la nostra vita stessa appartengono ad altri uomini. Siamo prostitute della mente.

Le parole di Swinton furono pronunciate più di cinquant’anni fa, nel 1953. Possiamo solo immaginare - ammesso di riuscirci - cosa sia potuto avvenire, e continuamente avvenga, dietro alle quinte, da quel giorno ad oggi.

La storia dell’uomo è la storia del potere dei pochi sui tanti. E la storia di questo potere passa attraverso la storia del controllo dell’informazione. Chi è in grado di mentire alle moltitudini sarà sempre in grado di controllarle.

Teniamoci stretto Internet, diffondiamone l’uso in maniera costruttiva, e non antagonistica, rispettiamolo e pretendiamo che sia da tutti rispettato, non inquiniamolo con materiale inutile o distorto, e non permettiamo che venga inquinato da chi vorrebbe tanto farlo. Difendiamolo come se difendessimo i nostri figli stessi: è il loro futuro di uomini liberi che è oggi nelle nostre mani.

M.M.