[b]ANCHE PUTIN HA IMPARATO IL TRUCCO. 40 morti sul treno della Cecenia[/b] Visto che il giochino funziona – avrà pensato - perchè non provarci anch’io? Ed ecco che alle 8 del mattino un treno di pendolari, nella zona della Cecenia ribelle, salta per aria e lascia sul campo 40 morti e almeno duecento feriti. Proprio mentre stanno per aprirsi, in tutta la Russia, le urne per le elezioni parlamentari di questo week-end. E subito, come ormai da manuale, il contrito presidente fa sapere al mondo che “questo è un chiaro tentativo di destabilizzare il paese alla vigilia delle elezioni”, ma che “coloro che sono dietro questo orribile gesto non otterranno ciò che vogliono”. Ovvero, andremo tutti a votare compatti contro il terrorismo. Poi, già che c’è, Putin abbandona ogni pudore... ... e ne approfitta per ripulirsi anche un pò un passato fra i più vergognosi nella storia dell’umanità: “il terrorismo internazionale che sta sfidando il mondo continua a rappresentare una seria minaccia per il nostro paese. E’ un nemico senza regole, spietato, e traditore. Ma non prevarrà.” E' fatta. Ora anche i Ceceni, anche se retroattivamente, vanno a far parte di quell’ orribile posto che assomiglia tanto all’inferno di Dante, chiamato “galassia del terrorismo mondiale.” A dar man forte ci si è messo pure il nostro Prodi, che da Bruxelles fa sapere che “nessun atto terroristico potrà mai dissuadere il popolo russo dall’andare a votare”. Fine. Inutilmente i leader ceceni si sono premurati di far sapere che loro non c’entrano niente. Lo aveva fatto anche Osama, se è per quello, la sera del 12 Settembre di due anni fa, ma si vede che i media occidentali sono poco sintonizzati su quel tipo di notizia. (Ricordate i bei tempi, in cui il terrorista rivendicava pubblicamente l’azione compiuta? Ora invece te le appioppano anche se le neghi!) Ormai il cerchio si è chiuso, e da Bush a Sharon a Putin, con di mezzo i vari lacchè Aznar, Berlusconi e Blair, sono riusciti a circoscrivere il mondo in una cintura di terrore mentale nel nome del quale invocano leggi speciali, chiamano le popolazioni a raccolta, e nel nome del bene contro il male continuano a fare del male a chi invece avrebbe solo tanto bisogno di bene. Massimo Mazzucco